ECOBONUS 110% : COME FARE PER AVERLO GRATIS! Intervista a Roberto Taroni. EP. 82 PODCAST

ecobonus 110%

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Ciao e benvenuto al podcast “Finanza Semplice” di Alfonso Selva, il podcast dove si parla solo di finanza in modo semplice.

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ecobonus 110% come fare per averlo gratis.

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In questa puntata del podcast si parla di come fare per avere l’ecobonus 110% gratis, se leggerai tutto saprai come fare per rinnovare gratis la tua casa.



PUNTATA N°82

A.S.: Buongiorno e benvenuto ad un nuovo podcast di “Finanza Semplice” di Alfonso Selva. Oggi ho un “ospitone” importante che parla di un argomento sulla bocca di tutti ed è il Superbonus Ecobonus al 110%. È una cosa che interessa praticamente a tutti, tutti me la stanno chiedendo e quindi ho voluto chiamare questa persona che conosco da tanti anni che se ne occupa professionalmente. Vi darà tante notizie importantissime in merito al discorso di come fare per farlo, e penso sia una puntata molto molto interessante. Prima di iniziare ti invito ad andare sul sito www.alfonsoselva.it e scaricare il mio libro dove troverai delle importanti informazioni per investire più consapevolmente. Bene, come dicevo, ho invitato un mio amico che conosco da tanti anni, il dottor Roberto Taroni, che è l’amministratore delegato di “Zero AD” che è una Società di Servizi che si occupa prevalentemente di questo discorso del Superbonus 110% ed è responsabile commerciale di Consorzio Sgai. Benvenuto Roberto!

R.T.: Grazie mille Alfonso e grazie ai tuoi ascoltatori. 

A.S.: Allora Roberto, ti ho invitato perché vorrei che tu dessi queste bellissime ed importanti informazioni a chi ascolta questo podcast, cioè alla possibilità di poter fare questi famosi lavori – che adesso poi ti chiederò e spiegherai un po’ meglio – senza spendere praticamente nulla. 

R.T.: Assolutamente vero. Questa è una rivoluzione per il mercato che permette in maniera anche abbastanza semplice per l’utente – molto complessa come operazione ma semplice per gli operatori che hanno strutturato una bella organizzazione – di avere il valore più importante della propria vita che è la casa, soprattutto per gli italiani, rivista e rifatta in maniera praticamente completa e soprattutto Green, quindi si va sul percorso richiesto dall’Europa.

A.S.: Oh, bellissimo. Quindi una cosa a cui nessuno credeva “Ma possibile mi daranno i soldi per rifarmi la casa?” esiste e qua già questa è una grande notizia. Però io ho verificato con tante persone – sai, io parlo con privati, con Imprese, con liberi professionisti, con aziende e anche amministratori di condomini – e il problema è: quello che mi vende una cosa, quello c’è la banca che mi dà il finanziamento, cioè tutta questa cosa va spezzettata in tante parti. Magari l’ingegnere che mi dice che si può fare, l’architetto, e ognuno diceva un pezzettino di questa cosa. L’utente, il proprietario della casa o del condominio dice “Ma come faccio a coordinare tutto questo?” diventa un lavoro incredibile anche perché la legge è complicata, no? Tu mi hai detto che non è proprio semplice semplice da leggere.

R.T.: Assolutamente no e si è evoluta talmente velocemente nei mesi, quindi in un anno è stata fatta una modifica continua dietro l’altra che ha portato tutti gli operatori a doversi attrezzare in maniera veramente esclusiva perché è chiaro, è normale, è una cosa rivoluzionaria, non c’era mai stata prima a questo livello. Quindi era logico aspettarselo e sì, quello che hai detto è perfettamente giusto nel senso che il mercato ha quattro gruppi importantissimi. Il primo è quello industriale, cioè quello che deve dare il prodotto e montarlo.

A.S.: Cioè tipo il cappotto? 

FOTO da www.ediltecnico.it

R.T.: Certo, caldaia, le finestre e tutte queste cose qui. Il secondo è tutto il mondo dei tecnici che partecipa a questo progetto

A.S.: L’ingegnere…

R.T.: Ma non ne basta uno perché c’è il tecnico documentale, il tecnico di cantiere e il tecnico asseveratore e il fiscalista asseveratore. Quindi tanta gente professionista che partecipa ad un unico lavoro. 

A.S.: Poi ci sono?

R.T.: Poi c’è l’aspetto bancario, cioè finanziario più che bancario, quindi tutto l’aspetto denaro. Chi è che compra il credito di questo lavoro? Chi lo deve fare quest’onere? Resta a carico del General Contractor? Dei clienti? Insomma tutto questo mondo qui ed il quarto ed ultimo è quello della parte commerciale e ognuno si tiene la propria fetta di attività.

A.S.: Ok. Il problema è, come ho detto, riunire tutto quanto, non fare uscire pazze le persone in questa cosa e dare la possibilità di rendere semplice una cosa molto molto complicata. Voi avete fatto questo lavoro con il vostro Consorzio Sgai, avete riunito sotto il vostro cappello tutte queste anime diverse. Dico bene?

R.T.: Sì, dici bene. Nel senso che la nostra società ZeroAD ha costruito un meccanismo mettendo insieme in un’unica partita questi soggetti e facendo così non ha solo il vantaggio di averli là e trovarli facilmente, ma anche il fatto di coordinarsi tra noi costantemente perché il problema più grosso non è “trovare chi” ma è “coordinarsi con”, perché i tempi purtroppo sono brevi. 

A.S.: Qual è la scadenza che c’è in questo momento per partecipare?

R.T.: È il 30 giugno dell’anno prossimo per i lavori al 60% per arrivare a fine anno, però devo anche dire che la realtà politica e economica di questo momento è che son tutti predisposti a che questa data si allunghi. Anche perché tra Covid, e tra le burocrazie dei comuni per l’accesso agli atti che chiedono, per esempio per il Comune di Milano, 13 mesi. Quindi non è pensabile che questa cosa arrivi a queste date qui, no? 

A.S.: Però per adesso c’è una scadenza ravvicinata.

R.T.: E certo.

A.S.: Allora, ritorniamo al discorso. Come ti ho detto, tante persone me lo chiedevano. Sai io faccio il consulente finanziario, venivano da me per chiedermi come si fa per finanziarsi e quant’altro “me lo daranno? non me lo daranno”. Poi ho parlato con te e mi hai detto “Alfonso, ma noi facciamo un lavoro che leviamo le preoccupazioni e le problematiche ai privati che hanno una casa o al condominio che magari lo vuole fare condominialmente, di trovarsi vari settori separati e voi avete messo insieme e date la possibilità alla persona di fare tutto questo senza tirare fuori un euro. Dico bene? 

R.T.: Assolutamente sì. L’unica cosa che potrebbe essere richiesta, potrebbe essere un piccolo anticipo proprio per i tecnici che sono quelli che devono subito fare un lavoro per te, per la tua casa, andare in comune, ritirare dei documenti che potrebbero essere necessari perché non è detto, e quindi magari può capitare che il tecnico chieda come nei condomini i cento, duecento, trecento euro. Dipende poi da che zona d’Italia sei, ma sono assolutamente piccolissimi importi per la tua casa che ti vengono restituiti nel momento in cui l’operazione è fatta. Praticamente nessun esborso in termine totale del lavoro. 

A.S.: Anche perché – diciamolo – se anche io pago cento, duecento, trecento euro per il tecnico che fa il suo lavoro come qualsiasi tecnico che deve fare un lavoro di ristrutturazione, progettazione, dev’essere pagato perché quello non è che è gratuito. Però a fronte di un lavoro che magari costa centomila euro, ottantamila euro, sessantamila euro, cioè di importi notevoli, no? Non stiamo parlando di questo 110% che ci fanno i lavori di duemila o tremila euro.


R.T.: Assolutamente no, certo.

A.S.: Poi alla fine ti viene anche restituito, quindi voglio dire secondo me è una spesa che ognuno può affrontare, una spesa di due o trecento euro per pagare il tecnico, per preparare tutto quello che ci sarà. Giusto?

R.T.: Sono perfettamente d’accordo, sì. Assolutamente sì.

A.S.: Quindi il grande vantaggio con voi è che io se voglio fare tutto, non mi devo preoccupare praticamente quasi di nulla. Ti incontro, mi spiegate, mi dite come sarà tutto e poi ci pensate voi, non devo stare io appresso a tutto quanto, no?

R.T.: Tutta l’organizzazione viene fatta e seguita da noi, è per quello che dicevo che la differenza grossa nel mercato l’ha fatta chi può in questo momento avere nella propria struttura tutti questi passaggi inseriti in un’unica sede, un’unica referente.

A.S.: Grandissima questa cosa. Senti, fatta questa premessa importantissima dove il cliente non deve preoccuparsi quasi di nulla, non deve tirare fuori i soldi che comunque abbiamo detto che son pochissimi e poi gli vengono anche restituiti, quali sono i vantaggi pratici che io lo faccio su casa mia? Ho una villetta, voglio fare questa cosa. Che cosa mi cambia praticamente se io lo faccio? Quali sono i lavori che possono fare e mi vengono pagati dallo Stato?

R.T.: Allora, diciamo che i lavori si dividono essenzialmente in due gruppi, quelli trainanti e quelli trainati. La legge pone due condizioni per fare questa partita qui: la prima è che il miglioramento sotto l’aspetto termico – diciamolo così – della casa sia almeno di due classi di quella famosa APE che noi abbiamo sentito già parlare per la questione degli affitti e delle vendite.

A.S.: L’APE è la certificazione energetica della casa.

R.T.: Che non sarà quella, sarà un’altra…

A.S.: Sì, per dire a chi non ha mai fatto un APE, se compri un elettrodomestico vede dietro scritto la classe energetica. Anche la casa ha una classe energetica, quindi l’APE serve per dire oggi in che classe energetica stai perché poi una volta fatti i lavori devi migliorarla di due gradini. Dico bene?

FOTO da www.tempocasa.it

R.T.: Esattamente, però diciamo che questa è proprio la struttura della prima richiesta che vuole questa norma. La seconda è quella che per fare tutti quei lavori – che adesso nomineremo – fatti nella struttura generale della tua casa ci sia almeno uno dei trainanti. Cosa vuol dire trainanti? O il cappotto per isolare la casa, quindi quella forma di contenimento del calore di grosso risparmio in termini anche di costi annuali, o quello delle caldaie in termini di interno quindi della casa o del condominio che sia, oppure la parte del terremoto, quindi la parte sismica. Laddove il comune sia in una delle quattro aree sismiche, nel primo, secondo o terzo come grado di indicazione sismico, può accedere anche a questo. Il quarto purtroppo no, ma diciamo che il quarto è il 7% dei comuni italiani, quindi un numero assolutamente basso. Quindi se c’è una di queste tre cose ecco che tutte le altre cose – il fotovoltaico, il solare termico, le finestre, i portoncini, le valvole termostatiche, le ricariche colonnine per le macchine, le tende da esterno – diventano trainati al 110%. Se fatto in un unico documento e richiesti tutti insieme tutti questi lavori, immaginate la casa completamente rifatta a nuovo, diventa tua gratuitamente e questo penso sia eccezionale.

A.S.: Senti, diamo qualche importo di massima, poi lo so che varia un pochino. Per una casa di un privato con una villetta, quant’è il massimo che si può spendere per questa cosa? Suppergiù.

R.T.: È molto difficile dare dei numeri così, perché in realtà ogni particolare, ogni settore di questi ha un sotto massimale che va dai cinquanta ai trentamila euro ognuno, quindi molto importante, non sono piccoli. Diciamo che ti do la media, abbiamo giocato fino adesso a questa partita. Le case singole di norma viaggiano attorno ai cento, centotrenta mila euro di costo, quindi di lavori – capisci che è una cosa molto importante -, e gli appartamenti viaggiano attorno ai settantamila euro di media di lavori, sia per le parti comuni che per le parti private. Siamo veramente a dei numeri molto importanti.

A.S.: Certo, son tanti soldi e si possono fare tanti lavori. Senti, ti faccio un po’ di domande a raffica che mi hanno fatto. Oltre ai proprietari, lo possono fare gli affittuari delle case private?

R.T.: Lo possono fare gli affittuari ma lo possono fare anche quelli che hanno dei titoli all’interno della casa, quindi l’usufruttuario piuttosto che chi ha comprato l’immobile, fatto un preliminare registrato, anche in quel caso si può già fare. È molto ampia come legge.

A.S.: I condomini lo possono fare tutti?

CONDOMINIO foresta verticale a Milano

R.T.: Lo possono fare tutti i condomini. Ricordiamo che ci sono due cose per la quale questa cosa non è fattibile farla, che la prima è quella dove ci siano degli abusi importanti – quindi se la casa ha costruito un’ala in più o se è stata modificata, diciamo che tutti gli abusi sanabili possono fare la sistemazione dell’abuso e poi accedere. Tutto quello che invece è insanabile purtroppo no. Oppure dei vincoli territoriali, quindi se la casa ricade in un vincolo particolare che quindi ha questo tipo di cose – ma diciamo che il 90% delle nostre case sono agibili in questo aspetto.

A.S.: Qua mi fai venire in mente una cosa. Per esempio, quando hai detto del discorso degli abusi, a questo serve quello che hai detto prima cioè: il tecnico che viene prima di tutto a verificare, perché se c’è un abuso il tecnico dice subito “non si può fare” oppure “forse si può fare se lo saniamo”. A questo serve la parte iniziale, dico bene?

R.T.: Il sopralluogo è essenziale, proprio sì.

A.S.: Perfetto.Quindi abbiamo detto che lo possono fare i privati, lo possono fare i condomini…

c’è qualche altra categoria – a parte le case dei privati e i condomini – che lo possono fare?

R.T.: Sì ci sono delle altre categorie, ma sono nel totale di quelle che sono le operazioni, sono veramente poche cose, nel senso che per esempio le associazioni sportive possono fare la parte degli spogliatoi, ci sono le società che sono sociali quindi del terzo settore che hanno delle case per cui con utilizzo per le persone di un certo tipo di disagi eccetera eccetera, che possono accedere. Le IACP, quelle che erano le case popolari, possono farlo anche loro ed è già esteso direttamente fino al 31 dicembre del 2022. Poi ci sono le cooperative di abitazione – sapete che ci sono queste cose, anche loro possono intervenire -, ci sono queste cose che però nel termine della percentuale del mercato italiano è relativo.

A.S.: Per capire, chi non lo può fare – mi sembra di aver letto – sono le società. Dico bene?

R.T.: Allora anche questo è relativamente vero. Nel senso che se tu hai un condominio e tu questo condominio è fatto dove all’interno ci sono delle società che hanno proprietà dell’immobile – non usato per l’attività ma la tengono residenziale e magari l’affittano a terzi – in quei casi sì, può esser fatto sempre per le parti comuni. Quindi non blocca il condominio, per capire.

A.S.: Interessante, anche questo è interessante. Perché può capitare che nei condomini c’è qualche società che è proprietaria di un appartamento…

R.T.: Certo, certo. Ecco, una cosa che mi è capitata – che forse la gente non pensa, perché sembra sia una cosa strana e invece non lo è – son quelle famiglie che hanno un palazzino intero da due, tre o quattro appartamenti, dipende, l’hanno comprato in famiglia tra parenti e sono proprietà indivise. Cioè trovi queste palazzine da quattro unità che l’unico proprietario sono tutti insieme. Questo per la legge italiana non è più condominio perché c’è un unico proprietario e non si può nominare condominio. Adesso è stata fatta una norma, proprio pochi giorni fa – dove se anche queste situazioni esistessero, questi fabbricati con al massimo quattro unità e non oltre possono farlo lo stesso. In questo caso possono farlo fino a due unità direttamente e poi le altre eventualmente con gli affittuari o quelli che sono, ma anche in questo caso si può fare. 

A.S.: Bella notizia. Ne capitano molte per la tua esperienza?

R.T.: Sì, molto più di quello che pensavo, in effetti.

A.S.: Perché gli italiani hanno puntato tanto – gli anni passati – sul mattone quindi capita molto questo. È normale.

R.T.: Troviamo anche cose molto più importanti, cioè palazzetti da otto, dieci, venti che è della famiglia storica. In quel caso noi trovavamo la soluzione con la cessione, con la donazione, con la vendita anche solo di uno degli appartamenti e il condominio diventava sistemabile. Tu comprendi che se ci sono dieci appartamenti, buttare via in questo caso quasi un milione di euro di ristrutturazione è un peccato, no? Quindi trovavamo delle soluzioni. Essendo che questa è stata una cosa richiesta fortemente allo Stato perché tantissime situazioni erano così, ecco che hanno fatto una micro agevolazione fino a quattro unità.

A.S.: Perfetto. L’altra cosa importante che mi chiedono è che quindi il finanziamento glielo trovate voi per fare questi lavori? Il cliente non deve pagare nulla?

R.T.: In realtà si fa molto di più, nel senso che nel momento in cui il cliente firma i documenti, firma la cessione del credito. Quindi in questo senso cosa succede…?

A.S.: Spiegalo bene cos’è la cessione del credito.

foto da www.bonuscasa.ecodibergamo.it

R.T.: Certo, certo. In questo caso non passa nemmeno dal cassetto fiscale della persona che dopo deve andare a firmare, ma direttamente con quella cessione il credito passa man mano che l’azienda genera il contratto, assevera tramite i suoi asseveratori – qui stiamo parlando di cose che non posso dire “mi ha preso il credito, è andato via, non ha fatto i lavori”, no, assolutamente non è possibile, mettiamo tutti tranquilli – nel senso che man mano che i lavori vanno avanti e quindi si arriva a quei famosi stati di avanzamento dei lavori o al termine del lavoro, ci sono oltre che le aziende che firmano che devono avere delle coperture, oltre che il tecnico di cantiere che firma e che da la sicurezza, c’è un tecnico che assevera – quindi giura in tribunale questa cosa – che ha visto, che è idonea e che è conforme, la assevera e la fa e poi un ulteriore tecnico fiscale assevera – quindi giura anche lui – che questa cosa è stata fatta nella congruità. Quando tutte queste persone che hanno delle coperture apposite…

A.S.: Assicurative.

R.T.: Assicurative – …hanno deliberato questa cosa qui, ecco che il credito maturato da quella fattura che emette e genera il contratto all’utente, arriva direttamente nel suo cassetto fiscale. Quindi il cliente è esonerato dal fatto di dover fare la seconda cessione, eccetera eccetera. Questo è un grosso vantaggio.

A.S.: Bellissimo, quindi diciamo che pensate a tutto voi, pensate voi alla cessione del credito, pensate voi a trovare dei finanziamenti. Quindi il cliente fa i lavori, fa tutto quanto e ha finito, non deve preoccuparsi di nulla di tutto ciò.

R.T.: Assolutamente sì.

A.S.: Anche perché – come hai detto – l’asseverazione vuol dire che ognuno controlla quello che ha fatto quello prima. Questo vuol dire, che son stati fatti i lavori, son stati fatti bene a regola d’arte e secondo quello che dice la legge, c’è quello che lo controlla e lo ricontrolla ancora, c’è un controllo continuo di tutto quello che viene fatto. Non è che si fa così come viene. 

R.T.: Assolutamente sì, è proprio così. Non è assolutamente come si sente in giro delle volte. “Ma se l’azienda fallisce?” “Ma se gli operai che girano non sono in regola?” Questo è forse il coordinamento più importante perché non esiste azienda che possa andare a lavorare se non ha il Durc a posto.

A.S.: Spiega cos’è il Durc!

R.T.: Il Durc è quella certificazione che l’azienda deve portare, che indica che contributi di tutti i tipi per i dipendenti e per l’impresa sono pagati. Quindi sappiamo che nel momento in cui l’impresa è in crisi, la prima cosa che fa è non paga i contributi che possono essere rateizzati. In questo caso no, non è possibile, nel senso che se tu sei non in regola sotto questo aspetto e quindi dimostri una crisi aziendale, che – poverini – in questo momento è anche abbastanza normale, queste aziende non possono entrare in cantiere. Quindi è già controllata a monte. Alfonso, tu lo sai meglio di me, quante volte all’interno di una casa uno trova l’azienda che fa un prezzo un po’ migliore, fa il sabato e la domenica, e loro fanno questo lavoro. Chi è che è in grado di capire quanto vale quella azienda e che problemi può crearci, no? Qua invece stiamo parlando di soldi dello Stato, quindi tutto viene stra-controllato. 

A.S.: Perfetto. Allora, abbiamo detto le cose più importanti, che non devono tirare fuori neanche un euro, salvo qualche cosa così, che lavori si possono fare, suppergiù quant’è la spesa di questi lavori, che viene tutto controllato, che viene fatta la cessione del credito, chi può partecipare e chi no. C’è qualche altra cosa importante da dire su questo lavoro che fate voi di grande vantaggio per l’utente, per il cliente, per il condominio?

R.T.: Allora io direi la cosa contraria, Alfonso. Non si fa mai nella vendita, ma visto che tu non sei un venditore in questo momento ma sei un consulente, io la giocherei per tuo pro. Nel senso che in questo momento, essendo che è gratis, le paure dei clienti io le esprimerei in un secondo se tu sei d’accordo.

A.S.: Vai!

R.T.: Allora, che noi siamo sul mercato tutti i giorni in tutta Italia perché abbiamo tutti agenti in tutte le province italiane…

A.S.: Ecco, bravo, questa è una cosa che devi dire perché tanto poi mi chiederanno “ma dove sto io a Canicattì vengono?” Sì, sì, c’è…

R.T.: Noi raggruppiamo tredici gruppi commerciali di società che fanno la vendita di altre cose tipo l’energia piuttosto del fotovoltaico, hanno capito bene che questo approccio era importante ma non riuscivano ad organizzarsi nel tempo necessario e con investimenti che sono da fare, nel senso proprio anche di tempo. Quindi si sono appoggiati a noi e con noi lavoriamo assieme, quindi abbiamo copertura di oltre mille agenti in Italia e qui sicuramente raggiungiamo tutto. La cosa che volevo dire è che tutte queste persone che lavorano con noi, si sono ritrovate a non avere più il problema di cercare il cliente, ma il problema nasceva di rispondere a delle esigenze, delle paure dei clienti, cioè tutti questi continui cambiamenti, questi balzelli, “Come farò io a superarli? E se domani arriva la Guardia di Finanza o l’Enea?” – l’Enea è quella che certifica la parte energetica – “E mi dice che dopo sei, sette anni che questa cosa non andava fatta e mi richiede indietro i soldi? Se l’azienda chiude per fallimento? Se gli operai che vengono fanno dei lavori…”

A.S.: Queste sono tutte le domande che ti hanno fatto in giro…

R.T.: Assolutamente sì, sin dall’inizio. Allora noi nel mercato siamo gli unici ad averlo fatto – prova ad immaginare la fatica ma adesso ci ripaga -, è quello dove son costituiti due comitati. Un comitato etico e scientifico fatto da tutte personalità di questi ambienti, quindi dal politico europeo, il politico Nazionale, all’imprenditore, ai professori… tutte queste persone che danno la garanzia del processo, ma ancor più sotto l’aspetto pratico il comitato tecnico-operativo, cioè vuol dire che i cittadini nostri che fanno l’accordo con noi hanno a disposizione una lista di tecnici altamente qualificati per questo settore, che rispondono a tutte le domande che hanno bisogno. Abbiamo una mail di riferimento, il numero di telefono di riferimento, per cui se ad uno viene l’intuizione di un pensiero, di una paura, sa che c’è dall’avvocato, al responsabile delle asseverazioni, al coordinamento dei tecnici, uno alla volta tutti i settori. Compreso – non ultimo – quello assicurativo che per altro appunto copre anche dall’aspetto della persona che ha la singola opera, che dice “Lo so, c’è il tecnico assicurato ma posso io averne un’altra…?” tutto questo da noi è già compreso e questo devo dire la verità, con delle chat comuni che rispondono veramente in tempo zero, e questa è una bella cosa.

A.S.: Quindi, voi avete trovato – oltre al discorso di dirgli “Ti metto tranquillo, faccio tutto io per te, non devi tirar fuori un euro” – di dargli una risposta a tutti i dubbi che possono venire a tutti quelli che si possono approcciare a questo ecobonus e dire “ma se dopo, ma se quello…” gli date una risposta a questa cosa.

R.T.: Gli diamo una risposta e poi logicamente non dimentichiamo di essere commerciali, quindi è anche vero che nel momento in cui andiamo da un cliente ed è soddisfatto, gli chiediamo di poter parlare di questa cosa ai suoi amici e riceverà un regalino – ma non è regalino, è un regalone – ma questo non è l’importante. L’importante è capire che l’italiano di media quando ha la casa di proprietà, magari ne ha una seconda in montagna o al mare, quindi in Italia non c’è il limite di proprietà nei condomini. Uno potrebbe essere fortunato ed avere dieci appartamenti in dieci condomini diversi e poterlo fare su tutti e dieci, l’unico limite è sulle case unifamiliari, che può farle al massimo due per singolo nome. Però Alfonso, se la moglie e il marito hanno una casa, basta uno dei due che intesti il credito. Quindi diciamo che possono essere veramente quasi tutte le case d’Italia.

A.S.: E certo, va bene. Senti, Roberto, adesso chiaramente dopo che hai detto tutti questi vantaggi devi dire come fanno a trovarti, come fanno a mettersi in contatto con voi, come fanno a chiamarvi e dire “Mi serve… Voglio sapere… Voglio fare i lavori per la mia casa…”, dai tutti i riferimenti dove ti e vi possono trovare. 

R.T.: Sì, direi che la cosa più facile chiaramente è sempre il sito. Il sito è www.zeroad.net, qui è dove possono trovare tutte le indicazioni, sennò do il numero della direzione di Venezia che è 0413121956 e rispondiamo dalla segreteria per tutt’Italia. Queste sono le formule principali più veloci.

A.S.: Perfetto, vedrai che riceverai qualche telefonata, qualche visita e più di una. Vedrai che arriveranno per chiedere informazioni e partecipare a questa tua grande iniziativa molto vantaggiosa, per sfruttare questa bellissima cosa dello Stato. Lo critichiamo tante volte però altre volte invece fa delle belle iniziative.

R.T.: Certo. Vorrei anche aggiungere, Alfonso, che se le persone veramente prima di far queste cose si vogliono informare su quelle che sono le possibilità, anche su YouTube 

oppure sui social quindi Facebook, se digitano il mio cognome e nome che è Roberto Taroni, trovano nel mio canale anche dei micro-corsi per la parte tecnica, per esempio per la scelta del cappotto. Oggi noi usiamo tantissimo il nanocappotto, non so se posso perdere un minuto su questo. 

A.S.: Vai, vai.

R.T.: Per esempio il cappotto, voi sapete, che non a caso viene applicato ed è trainante, quindi è la cosa essenziale. Dove di media su una popolazione di temperatura normale, si usano dai dieci a quattordici centimetri del vecchio polistirolo per intenderci, piuttosto che altri materiali. Hanno trovato una cosa che è già cinque anni, è già asseverata più volte. Già le certificazioni e i tecnici lo fanno, quindi state sereni sul tipo, e che otto millimetri (quindi meno di un centimetro) danno lo stesso risultato di quattordici centimetri di cappotto. Io sto parlando del cappotto per dire una cosa, ma ce ne sono per tutti i settori. Pensate che questi otto millimetri che valgono come quattordici centimetri, danno intanto la facilità di installazione che vien fatta a frattone quindi molto veloce ma provate a pensare: non si cambiano più le soglie delle finestre, non c’è più il problema delle grondaie, perché prima se mettevi qualcosa di quattordici centimetri è difficile trovare quelle finestre che sporgano di quattordici, quindici centimetri. Se andate nel mio canale YouTube “Roberto Taroni”, troverete intanto una cosa fatta proprio domenica mattina che spiega come funziona la nostra organizzazione, una presentazione delle nano-tecnologie, insomma trovate un po’ di materiale e questo credo sia sempre importante.

A.S.: Perfetto! Possono andare a studiare. Senti, Roberto, ti ringrazio tantissimo della partecipazione e di questa grande iniziativa che hai intrapreso a livello nazionale, perché secondo me è molto utile a tutti quanti. Ti saluto e ti auguro buon lavoro. 

R.T.: Voglio ringraziare tutti voi, grazie ancora e veniteci a trovare. Grazie Alfonso!

A.S.: Se hai ascoltato fino a qua, complimenti perché hai potuto godere di queste vantaggiosissime informazioni. Se ti va, se capiti su Apple Podcasts metti le cinque stellette e una bella recensione. Ci sentiamo alla prossima puntata, ciao!

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Alfonso Selva
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