Ciao e benvenuto al podcast “Finanza Semplice” di Alfonso Selva, il podcast dove si parla solo di finanza in modo semplice.
PUNTATA N°24
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A.S.: Ciao e benvenuto alla nuova puntata di “Finanza Semplice” di Alfonso Selva. Oggi è una puntata speciale, e credo che verrà molto bella credo. Riguarda la finanza agevolata in tutte le sue forme, chiaramente io non me ne occupo direttamente perché facendo il consulente finanziario non è una delle mie precipue attenzioni, però come tutte le altre cose di cui mi occupo, mi avvalgo di persone esperte in ogni campo. Oggi ho interpellato un esperto che da molti anni fa questo lavoro. Il suo nome è Marco Monetini, ha iniziato tanti anni fa nel ’98, nel Sole 24 Ore area fisco, poi è stato un manager di Capital Money fino al 2012. Ha lavorato in Invitalia, chiaramente oggi tutti sanno chi è Invitalia con quello che stanno dicendo in televisione riguardo al Coronavirus. Dal 2017 è direttore finanziario di Valore +, una società che si occupa esclusivamente di finanza agevolata. Insomma, un curriculum di tutto rispetto. Benvenuto Marco! Come stai?
M.M.: Ciao, buongiorno. Grazie del benvenuto e benvenuti anche agli ascoltatori. Grazie di avermi invitato. Tutto bene!
A.S.: Ci sentiamo spesso, lo sai, ma oggi volevo farti questa piccola intervista.
M.M.: Sono a tua disposizione.
A.S.: Perché è un argomento molto richiesto dai miei clienti. Chiaramente io non sono un esperto in questo campo, mi avvalgo di te quando mi serve qualche cosa e volevo fornire un po’ di risposte, chiarire certe problematiche e certi dubbi che hanno gli imprenditori, soprattutto, a cui mi rivolgo, rispetto alla finanza agevolata. Quindi oggi sarai la mia cavia, ti massacrerò di domande.
M.M.: Sono a tua disposizione e a disposizione degli ascoltatori.
A.S.: Senti, la domanda principale che è quella con cui dobbiamo iniziare, che cos’è la finanza agevolata? Se la spieghi tu con le tue parole, che sei l’esperto. Vai!
M.M.: Cercherò di non usare tanti tecnicismi e di essere molto semplice come il podcast di “Finanza Semplice”. La finanza agevolata è quella serie di leggi – perché sono leggi, decreti – emessi dai vari governi europei, nazionali, regionali, provinciali, Camere di Commercio e giù fino a più vicino la nostra porta di casa, che emettono per agevolare le aziende, le startup o già avviate da tempo. Come le agevolano? Orientativamente in quattro modi. Sono quattro le sezioni in cui possiamo dividere la finanza agevolata. I contributi fiscali: iperammortamento, bonus, crediti d’imposta. I bandi di garanzie, che adesso sono ovviamente all’ordine del giorno, sono sulla bocca di tutti…
A.S.: Quelli che stiamo un po’ usando tutti quanti, no? I 25mila euro garantiti al 100%
M.M.: Esatto, quindi i bandi di garanzie, che però ce ne sono anche altri. Non c’è solo Mediocredito Centrale. C’è il bando FEI, ce ne sono altri in giro. Poi ci sono i bandi di credito agevolato o fondi rotativi, faccio l’esempio di vari fondi a Milano o a Roma con i fondi rotativi con credito a tasso zero, come viene definito il credito agevolato, il famoso tasso zero. Quindi li devi restituire senza interessi a chi te li presta che è sempre, appunto, un ente. E per ultimo, che è sicuramente il più appetibile, è il fondo perduto, cioè quei fondi che ti vengono dati e rimangono insieme all’azienda.
A.S.: Bene, abbiamo detto queste quattro principali categorie. Un’altra domanda che mi fanno – io ti riporto soprattutto le domande che fanno a me, a cui io cerco di rispondere magari nella mia poca esperienza rispetto a te – la differenza che c’è tra la finanza agevolata e invece quella di cui tratto anche io, cioè la finanza bancaria, i prestiti, i finanziamenti bancari, i mutui chirografari, le scoperture di conto corrente. Qual è la differenza fondamentale fra queste due branche? Non sono una alternativa all’altra, ma sono complementari, perché molte volte i clienti, le imprese soprattutto o chi vuole fare una nuova impresa, magari scarta una delle due e non sa che può usare tutte e due. Giusto?
M.M.: È giusto, può usare tutte e due. Sono due rette parallele che vanno in concomitanza. Chi utilizza il credito ordinario può tranquillamente, in parallelo, utilizzare il credito agevolato o il fondo perduto.
A.S.: Perché non è che se io mi rivolgo alla banca poi non posso andare a chiedere la finanza agevolata o il contrario, no?
M.M.: Assolutamente. È proprio così, si possono fare entrambe le cose contemporaneamente. Da una parte, per il credito ordinario per i prodotti che hai appena citato, ci si rivolge ad un ente bancario privato, mentre nell’altro caso ci si rivolge allo Stato, perché province, regioni, Camere di Commercio, Commissione europea, sono comunque enti pubblici. Quindi sono finanziamenti dati da enti pubblici, mentre gli altri sono finanziamenti sono dati da un ente privato che è la banca.
A.S.: Senti, ora ti faccio un’altra domanda che ci fa un po’ sentirla tutte le volte, quanti miliardi di euro ci sono a disposizione ogni anno circa per l’Italia?
M.M.: Proprio per riagganciarci a quel parallelismo, oggi un’azienda deve utilizzare il credito ordinario per quello che ha bisogno di credito ordinario: un fido, uno sconto fatture, un piccolo finanziamento, eccetera…
A.S.: E in questo campo sono più esperte le aziende, no?
M.M.: Sì, e si deve utilizzare invece la finanza agevolata per tutti quelli che sono gli investimenti, fondamentalmente la finanza agevolata è fatta per investimenti. Devo registrare un brevetto, registrare un marchio, devo comprare un capannone, devo comprare un macchinario, o un’azienda che oggi mi chiama e mi dice “Ma io devo aprire un’azienda di vino e mi manca il macchinario dell’imbottigliamento.” Ecco, quei soldi lì non li chiedere in banca, chiedili allo Stato perché lo Stato ti agevola.
A.S.: Ok, e quanti miliardi ci sono a disposizione?
M.M.: Torno alla tua domanda perché nell’ultimo sessennio all’Italia gli son stati affidati 108 miliardi.
A.S.: Negli ultimi sei anni?
M.M.: Sì, di solito noi ne spendiamo un 25% e il resto ritorna alla Commissione europea. Vi dico che nell’ultimo sessennio il Nord ne ha consumato il 23%, il Centro Italia il 15% e il Sud un 7%. Considera invece che di quest’ultimo sessennio ne stiamo consumando il 25%, la Polonia ha finito i soldi il primo anno.
A.S.: Sono un po’ più bravi di noi.
M.M.: Non sono più bravi di noi, sono molto più informati gli imprenditori polacchi. Perché una delle grosse, credo, problematiche che c’è il Italia sulla finanza agevolata è la disinformazione, come hai ben detto tu prima. L’imprenditore sa benissimo come funziona la banca e non sa come funzionano i meccanismi della finanza agevolata.
A.S.: Hai già risposto alla domanda che ti avrei fatto: perché non vengono usati tutti quanti? Perché vengono ridati indietro?
M.M.: Allora le motivazioni sono due. La più grande è la disinformazione, abbiamo detto. Perché gli enti mettono in Gazzetta i vari bandi ma non fanno poi pubblicità. Chi fa pubblicità? Quelle aziende private come le nostre che si occupano appunto di consulenza e finanza agevolata. Però lavoriamo in modo locale o in Centro Italia o in Centro Nord, e quindi non copriamo tutto il territorio nazionale. Dall’altra parte, oltre la disinformazione, per chi invece è informato c’è un certo retaggio e abitudine a non fidarsi nell’ “affidarsi” agli enti pubblici. Purtroppo, una delle frasi che sento più spesso quando arriva un primo cliente è “Ma io non ho mai preso niente. Negli enti pubblici non ho mai partecipato ad un bando, ne sono venuto a conoscenza adesso. Ma li prenderò? Ma c’è da fidarsi?”, il discorso è proprio questo. Le aziende che oggi, come le tante nostre aziende e le nostre società di consulenza e come degli altri colleghi che lavorano sul territorio, nella maggior parte dei nostri clienti fidelizzati fa 20-30 bandi all’anno, perché ha capito il meccanismo che per ogni cosa che deve comperare in azienda, non va in banca e non ci mette neanche i soldi nel suo portafogli. Alza e ci chiama, chiama me o chiama appunto i miei colleghi che fanno lo stesso lavoro. Perché oggi per comperare qualcosa in azienda che sia aziendale, c’è sicuramente un bando. Tu considera che ad oggi al 30 Aprile, ci sono aperti 7091 bandi.
A.S.: Hai fatto bene a dire questo numero perché di solito quando vengono da me mi dicono “Ma c’è una cosa per questa cosa che voglio fare io?” io gli dico “Guardi, ce ne sono più di 6000-7000.” Quindi bisogna fare il contrario, fare prima una ricerca per vedere se c’è. Penso che non li sai neanche tu tutti i 7000, figuriamoci io…
M.M.: No, è chiaro che i bandi più famosi e i principali si sanno. Però proprio l’altro giorno un’azienda milanese che deve acquistare dei software mi ha chiesto “Quale bando posso fare?” gli ho detto “Dimmi esattamente il preventivo, mandamelo perché ho trovato 15 bandi contemporanei che puoi fare, che ti danno fino all’80% a fondo perduto e fino all’80% di tasso zero.” Pensa un po’.
A.S.: Quindi tanti soldi.
M.M.: Tanti soldi e proprio al tal proposito gli ho detto “Quindi, da oggi credo che avrai imparato che se devi fare un investimento forse non c’è bisogno di andare in banca, in banca ci vai per altre necessità. Per gli investimenti probabilmente la cosa migliore è rivolgersi all’area della finanza agevolata. Questo imprenditore, io mi auguro come tanti altri che hanno imparato, una volta fatto un primo bando o un secondo bando, impareranno il meccanismo. Io mi ricordo l’anno scorso, soprattutto alcuni clienti dell’Emilia Romagna, gli ho fatto 5 bandi nel giro di 6 mesi, la media era di un bando al mese.
A.S.: Senti, Marco, domanda a grandi linee, però una risposta sempre a grandi linee veloce. Chi generalmente può accedere e chi non può accedere? Diamo delle indicazioni di massima, poi il particolare è diverso, però generalmente chi può accedere e chi no?
M.M.: Di solito questi bandi sono fatti per le aziende di produzione, per il manifatturiero, quindi la maggior parte di questi 7000 bandi attualmente in Italia e i 108 miliardi a disposizione da poter risultare, sono per le aziende segnate nei settori industria, artigianato, servizi, turismo. In maniera molto minore una piccola parte è riservata a commercio, trasporti, arte, cultura, salute, eccetera. Ma il grosso dei finanziamenti è soprattutto per la parte di produzione di manifattura, quindi industria, artigianato, servizi e turismo. Questi quattro settori.
A.S.: C’è qualche settore che è proprio escluso totalmente?
M.M.: No, non c’è mai un settore escluso totalmente, ma come dico sempre io ho un settore che mi chiama 90 volte su 100 e 90 volte su 100 è escluso che è il commercio. Chi fa commercio, la legge dice “lucra sul margine”, quindi non fa produzione, non mette nuovi dipendenti, viene visto come un “compro e rivendo”. Quindi in questo caso la Commissione europea tende ad escludere il commercio dai 7000 bandi. Se oggi un’impresa industriale mi chiama, può fare effettivamente 7000 bandi e devo sceglierglieli io. Se mi arriva un’azienda commerciale, devo scegliere tra i quattro bandi che esistono per lui oggi in Italia. Cinque, non di più.
A.S.: Senti, altra domanda. Qual è il modo migliore per sapere se si possono avere dei contributi per la propria azienda? Qual è la cosa migliore da fare?
M.M.: È quella di non chiamare il commercialista. Perché la prima cosa che fa l’imprenditore in Italia è chiamare il commercialista anche per fare un leasing, che tu conosci come strumento, o per comprare l’igienizzante mani del Covid virus. La prima cosa è non chiamare il commercialista, non è il suo settore. Capisco che i commercialisti siano visti come l’unico consulente esistente in Italia – non è così, do questa informazione, siamo tanti consulenti in Italia – il commercialista è il contabilista, come si dice in Portogallo e in Spagna, quello che ti fa i conti.
A.S.: Purtroppo, Marco, su questo hai ragione perché molta gente va dal commercialista per chiedere che titoli comprare, che fondi comprare, quale assicurazione fare. Lo sostituisce al consulente finanziario, all’avvocato, al notaio, al consulente per i bandi, sembra che lui sappia fare tutto. Io dichiaro in prima persona che quello che io so è in merito alla finanza poi basta, finish. Ognuno ha il suo campo, hai detto benissimo. Quindi, rivolgersi ad un consulente che fa questo lavoro esclusivamente come te da oltre vent’anni, è questa la risposta migliore che gli possiamo dare.
M.M.: Esatto, semplicemente andare dal commercialista e chiedere “Hai un consulente che ti affianca per la finanza agevolata?” Sì? “Bene, fammici parlare.” No? Va online a troverà decine di strutture come la nostra che si occupa di finanza agevolata, chiama e si informa. Tutti noi diamo tutte le informazioni in modo gratuito, quindi non c’è niente di più semplice. Ci sarebbe una terza via: di solito, nel passato soprattutto, ci si rivolgeva alle associazioni di categoria. Perché loro erano portatrici di informazioni e loro stesse avevano i loro consulenti di finanza agevolata. Purtroppo questo si è andato un po’ a perdere con il perdersi del valore delle associazioni di categoria, che attualmente navigano in un bailamme poco simpatico, vedi CONFAPI che si è andata separando, eccetera eccetera.
A.S.: Eh beh, non danno molti servizi puntuali per gli associati, diciamo che qualche cosa sì e molte no. Andiamo avanti.
M.M.: Infatti, una volta era un po’ meglio. Davano sicuramente più informazioni, erano più “sul pezzo” come si dice.
A.S.: Altra domanda fondamentale che crea un po’ di confusione negli imprenditori. Tasso zero, fondo perduto, credito d’imposta: quand’è che posso prendere l’uno o l’altro? Velocemente, a macro aree.
M.M.: Quindi mi chiedi esattamente quali sono le tempistiche rispetto ad un normale credito ordinario di cui tutti sappiamo le tempistiche?
A.S.: No, non le tempistiche, perché chiaramente le persone la prima cosa che pensano è “Voglio prendere questi soldi a fondo perduto”, perché è quello che piace di più a tutti. Quali sono a macro aree, sempre con risposta generale poi ci sono le differenze, quand’è che io posso chiedere a fondo perduto, quand’è che magari per quello che faccio avrò un tasso zero e quand’è che avrò un credito d’imposta, che sono le tre macro aree principali su cui in qualche modo si possono ricevere questi soldi, no?
M.M.: Sì, assolutamente. La risposta è una ed unica: nello stesso momento tu puoi presentare 4 bandi per i 4 settori di finanza agevolata, con lo stesso preventivo in mano. Tu puoi presentare un bando di fondo perduto, crediti di tasso zero, di garanzie e di bonus macchinari o bonus credito d’imposta contemporaneamente. Quello che non puoi fare è fare due crediti agevolati, due fondi perduti insieme. Quello no, non è permesso.
A.S.: Tu stai dicendo che magari un imprenditore che fa un investimento e per la stessa cosa può ricevere dei soldi a tasso zero, dei soldi a fondo perduto e a credito d’imposta. Chiaramente due volte per la stessa cosa non li può ricevere ma in diverse modalità sì.
M.M.: Esatto e tant’è che, negli ultimi anni, molti bandi hanno accorpato a sé tutte queste categorie. Faccio l’esempio del bando “AL VIA” che è attivo in Lombardia e sta finanziando tante imprese. Dentro al bando “AL VIA” ci sono tre sottomisure, se tu fai un unico bando ti danno tre agevolazioni. La garanzia di Finlombarda – che poi si controgarantisce ad MCC quindi è come avere una garanzia MCC…
A.S.: Diciamo due parole sul MCC. È il Mediocredito Centrale che è l’istituto dello Stato che sul territorio nazionale controgarantisce tutte queste cose, esatto?
M.M.: Esatto. Quindi hai la garanzia di Finlombarda in controgaranzia con MCC, hai un credito a tasso zero e tra il 7 e il 15% a fondo perduto. Gli stessi enti preparano ormai bandi con tutte le categorie di finanza agevolata inserite dentro.
A.S.: Ok. Senti, altra domanda – chiaramente, vediamo se dico una stupidata o no – chi non ne può usufruire è sicuramente il privato cittadino, però tutti gli altri dalla partita IVA alla grande industria hanno a disposizione un ventaglio di bandi a cui possono attingere. Dico bene? È questa la divisone macro principale tra la persona privata e tutti gli altri?
M.M.: Assolutamente sì. Ci sono i bandi per i professionisti, i bandi per le piccole e medie imprese che è il grosso e i bandi per le grandi imprese, ognuno ha un loro budget, una sua legislazione apposita e via discorrendo. Faccio l’esempio di bandi Mise e Miur, che sono degli ottimi e grandi bandi che sono rivolti a medio-grandi imprese. Faccio l’esempio del Cluster Tecnologico Nazionale, Agrifood, Fabbrica intelligente, eccetera… Quelli sono bandi da 500.000€ in su. Anche questo è uno di quei settori dove per esempio le grandi aziende possono tranquillamente accedere. Io stesso quando lavoravo in Invitalia ero nell’ufficio rendicontazione e mi è arrivata la domanda della Ferrari S.p.A, ho dovuto fare l’antimafia a Montezemolo all’epoca e via discorrendo… perché Ferrari portava un bellissimo progetto da 5 milioni di euro per un motore innovativo. Come questo, anche le medio-grandi aziende possono accedere ai contributi, hanno meno contribuzione rispetto alla piccolo-media impresa che ha una contribuzione più alta, questo è sicuro.
A.S.: Marco, qualche esempio per le P.IVA? Per i professionisti, avvocati, commercialisti, consulenti vari di tutti i tipi, che poi sono tantissimi, sono la maggioranza. Sappiamo che in Italia le P.IVA sono tantissime, quindi qualche esempio pratico che esiste oggi, di quanto e per quale modo potrebbero avere un contributo.
M.M.: Innanzitutto bisogna sempre dividere il professionista che è iscritto o no alla camera di commercio. Per tutti i professionisti iscritti alla Camera di Commercio si rientra nel settore industria/servizi, quindi hanno a disposizione tutti e 7000 i bandi oggi attualmente aperti in Italia. Per coloro che non sono iscritti in Camera di Commercio, invece c’è tutta una serie di bandi relativi ai professionisti che di solito sono emessi da Regione e Camera di Commercio. Non usciamo da questi due enti, perché lavorano per il professionista della propria Regione e del proprio territorio. Attualmente ci sono moltissimi bandi della Camera di Commercio dedicati ai professionisti.
A.S.: Quindi la possibilità per il libero professionista di poter avere dei contributi nei vari modi che abbiamo detto, tasso zero, fondo perduto, credito d’imposta, esistono? Ci stanno?
M.M.: Esistono, sono minori però esistono e ci sono. Faccio l’esempio del bando professionisti della Regione Emilia Romagna dello scorso anno e che ora sarà ripresentato. Una marea di architetti, consulenti finanziari come sei tu, dentisti, commercialisti stessi hanno approfittato dei contributi e c’è chi ha comprato un software, chi ha comprato un macchinario per l’ortopanoramica, chi un computer, chi i telefonini per gli uffici.
A.S.: Chi magari ha fatto il suo sito internet e cose che sono utili per il proprio lavoro, giusto?
M.M.: Esattamente. Diciamo che quello che non viene finanziato dalla finanza agevolata è la liquidità, in quel caso bisogna rivolgersi all’istituto bancario o al consulente finanziario di fiducia.
A.S.: Lì subentrano tutti i criteriche noi conosciamo, che ovviamente io conosco, in cui bisogna andare a vedere il reddito e tante altre cose. Molti, sapendo quali sono i criteri bancari, pensano che per tante cose si debba avere la garanzia, il reddito. Invece ci sono – ho visto con te lavorando e presentando delle cose – per esempio ci sono dei bandi di finanziamento che dicono che se sei disoccupato e non hai reddito, puoi comunque avere dei finanziamenti se hai un bel progetto. Adesso non entriamo nel particolare però non è richiesto avere un reddito o una garanzia per fare queste cose. Ecco, diciamola bene perché mentre in banca la prima cosa che ti dicono è “Lei quanto guadagna? Che garanzie mi da?”, qua no, qua è il contrario.
M.M.: Allora, è chiaro che esiste anche nell’ambito della finanza agevolata queste richieste di parametri che sono similari e non uguali, però la finanza agevolata ha tutto un comparto di agevolazioni proprio per chi è disoccupato, per chi fa partire una nuova azienda, dove non richiede assolutamente nulla. Neanche una garanzia immobiliare, cioè vai a firmare un credito agevolato a tasso zero, ipotizziamo Invitalia perché l’abbiamo appena nominata, semplicemente con una tua firma.
A.S.: Mi viene in mente quella che abbiamo trattato qualche volta “Nuove imprese a tasso zero”, parlane un attimo che è molto interessante.
M.M.: Esatto, “Nuove imprese a tasso zero” è molto interessante come bando, il bando come gli altri di Invitalia sono molto interessanti, se sei disoccupato, hai meno di 35 anni o sei donna – oltretutto stanno alzando la soglia a 46 anni, tra poco arriveranno anche le comunicazioni di questa bella novità anche per gli uomini – e vuoi avviare un’impresa, io dico che ti do da zero a un milione e mezzo.
A.S.: Un milione e mezzo sono tanti soldi.
M.M.: Mi devi semplicemente dimostrare che il progetto è valido e che poi l’azienda avrà successo. Se questo tu lo dimostri, io ho visto finanziamenti da un milione e mezzo in modo tranquillissimo, cosa che in banca non potresti mai ottenere presentandoti come un disoccupato o avendo aperto la P.IVA l’altro ieri. Ecco perché in molti casi io dico che non bisogna rivolgersi sempre ad un istituto bancario perché non è proprio quella l’entità a cui dobbiamo rivolgersi. Tutti coloro che vogliono fare impresa oggi, che sono disoccupati e non trovano posto di lavoro, devono secondo me assolutamente rivolgersi ai bandi di Invitalia, ai bandi regionali, ai bandi della Camera di Commercio – soprattutto però Invitalia perché è specializzato in questo – dove ci sono una serie di budget veramente ampi dove poter fare impresa e per richiedere anche tanti soldi. Perché la filosofia della finanza agevolata è leggermente al contrario della finanza ordinaria, in finanza agevolata si viene finanziati se il progetto è più grande possibile e la richiesta è più alta possibile. Contrariamente a quando vai in banca…
A.S.: Cosa che in banca è un assurdo.
M.M.: È un assurdo perché devi sottostare a dei parametri dell’ultimo unico o dell’ultimo bilancio, che chiaramente sono quelle le regole e quindi non puoi andare a richiedere più di un tot. Mentre di qua se giustificati con un semplice preventivo, puoi chiedere fino ad un milione e mezzo, due milioni e quant’altro.
A.S.: Marco, ti faccio l’ultima domanda e poi ci avviamo alla fine. Qua vengo a tuo favore, le persone che stanno sentendo dicono “Guarda, ci stanno un sacco di soldi ma come si fa?” Allora, prima di tutto da soli non si fa assolutamente. La migliore strada per arrivare ad avere questi finanziamenti è rivolgersi a un consulente come te esperto, perché l’iter di scrittura del business plan, presentazione della domanda, non finisce quando la presenti e quando la passi, c’è anche tutto un iter dopo. Devi, per avere grosse possibilità – non dico il 100% perché non esiste mai però, anche perché voi siete pagati quando fate prendere questi soldi alle persone, non è che uno vi paga prima, è vostro interesse fare arrivare la persona che viene da voi ad avere questo contributo – è rivolgersi ad una persona esperta perché tutto l’iter dall’inizio fino ad avere questi soldi e anche dopo, va fatto in un certo modo. Se non è fatto un certo modo allora succede che “Eh, io ci ho provato ma non li ho mai presi”, giusto?
M.M.: Esatto. Tutte le volte senti dire “Ma io non l’ho mai presi” ma ci hai mai provato? “No” e allora un primo tentativo lo devi fare.
A.S.: Oppure ci hai provato bene? Ci hai provato, sì, ma come lo hai fatto? Lo hai fatto bene? Perché pure io dico “Voglio imparare l’inglese” ma se non ho un metodo giusto non lo imparo.
M.M.: Io consiglio sempre di sentire due o tre consulenti, che hai trovato o che ti hanno consigliato, ad affrontare i loro metodi, perché non tutti lavoriamo allo stesso modo, c’è chi prende una parcella all’inizio, chi alla fine, c’è chi fa un po’ e un po’ quindi ci sono tante società e tanti liberi professionisti specializzati. L’ideale è chiedere come quando vai a chiedere un preventivo per un leasing, ugualmente chiedi e fatti dire quale sarà il metodo di lavoro del consulente in finanza agevolata, guarda il suo curriculum e vedi esattamente qual è il consulente o la struttura societaria migliore a cui affidarti. Da quel momento in poi, come ti sei affidato al commercialista per i conti, affidati per tutti gli investimenti in azienda da qui ai prossimi 10 anni sempre a quel consulente a cui hai deciso di dare il tuo mandato, tutto qua.
A.S.: Esatto, perché la gente purtroppo magari vede dieci venditori di macchine per decidere quale macchina comprare, vede dieci preventivi per fare l’RC Auto, però poi non impiega questo tempo per capire il consulente finanziario migliore che gli da la soluzione migliore, vanno alla posta o al primo che trovano che gli dice “Sì, vabbè, te lo faccio io. Non c’è problema, il bando te lo presento io.” Ma non è così, se non fai quello professionalmente non viene lo stesso risultato, non c’è niente da fare.
M.M.: Se posso agganciarmi proprio a queste tue ultime considerazioni, l’unica cosa che io vorrei avvertire a chi ci sta ascoltando è: attenzione, perché c’è chi vende la finanza agevolata e chi è consulente di finanza agevolata. Questo è un mestiere da consulenti, nel bene o nel male. Quindi purtroppo attenzione, perché come in tutte le categorie professionali troverete i pirati che vi dicono “Sì, sì. Dammi 500€ e il bando ti passa al 100%”. Ecco, fuggite da questi personaggi, da queste tipologie di strutture perché ovviamente la garanzia non ce l’hai con la finanza agevolata, non ce l’hai quando vai a richiedere un mutuo o quando inizi una causa in tribunale.
A.S.: Se un consulente ti dice“Non ti preoccupare. Dammi un milione di euro, ti do il 5% all’anno garantito.” vattene via che quella, come si dice a Roma, è una sòla.
M.M.: Abbastanza sòla.
A.S.: Sicuro!
M.M.: No, nel senso che bisogna sempre tenere conto che c’è sempre il 50 e 50. Quando inizi una causa in tribunale paghi l’avvocato e l’avvocato ti dirà “Speriamo che andremo a buon fine”, il consulente finanziario ti dirà lo stesso per il leasing o per un mutuo, il bravo consulente di finanza agevolata ti dovrà dire la stessa cosa anche per un bando di finanza agevolata o per un finanziamento agevolato che tu vuoi richiedere. Fuggire invece dagli altri che ti garantiscono sogni e non solide realtà, usando lo spot romano famoso.
A.S.: Senti, Marco. Grazie per l’intervento e chiaramente chiunque voglia avere informazioni più dettagliate si dovrà rivolgere attraverso me o direttamente da te o da colleghi tuoi, perché ovviamente nessuno di noi è unico sul mercato italiano, per carità. Quindi se avrò delle richieste di approfondire qualche argomento sulla finanza agevolata, ti ri-interpello per un tuo intervento nel podcast e magari ti scoccerò un’altra volta. Va bene?
M.M.: Sono qua a tua disposizione, sempre felice.
A.S.: Grazie Marco, buon lavoro!
A.S.: Grazie Alfonso, buon lavoro a te e buon lavoro a tutti gli ascoltatori.
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Alfonso Selva
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