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Oggi ti voglio parlare della BREXIT.
Prima di tutto, cosa vuol dire il termine BREXIT?
Il significato viene dall’unione delle due parole BRITAIN e EXIT e viene usato per parlare della decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea.
Tale decisione e’ stata presa in seguito ad un referendum in data 23 giugno 2016 e se non ci saranno novità clamorose, l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea avverrà il 1 novembre 2019.
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In teoria dopo il referendum, il governo di Londra e la UE, avrebbero dovuto accordarsi per le regole successive all’abbandono della UE…….. ma incredibilmente la Gran Bretagna a causa di divergenze politiche interne non è riuscita fino ad oggi a trovare un accordo.
Tale mancanza di accordo viene denominata NO DEAL ed è quasi sicuro che tale accordo non ci sarà dato il poco tempo mancante e l’atteggiamento di chiusura dell’Inghilterra.
Ad oggi ci sono già stati molti effetti negativi per il Regno Unito.
La sterlina ha perso valore rispetto all’euro e anche rispetto al dollaro.
Molte società hanno lasciato l’Isola per trasferirsi nell’Unione Europea visto che in conseguenza del NO DEAL per esportare la loro produzione di beni dovranno pagare dazi e ciò farà salire i costi.
Anche molte Banche e società finanziarie si sono già trasferite a Berlino, a Parigi o in altri paesi europei per poter facilmente continuare ad operare nella UE.
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In questi giorni la BCE (la banca centrale europea) ha invitato e sollecitato gli Istituti Bancari che ancora non si sono trasferiti a prevedere un piano di emergenza se ci sara’ effettivamente il NO DEAL.
Bisogna tener presente che una gran parte dell’economia Inglese e’ fondata sui servizi e che l’uscita dalla UE avrà un effetto devastante su di essi.
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Le previsioni per il PIL (prodotto interno lordo) sono di un calo tra il 5% e l’8%.
In merito ai prezzi delle abitazioni la stima e’ di un calo veloce fino al 30%.
La stima del totale dei costi di questo NO DEAL è di circa 36 miliardi di euro senza contare i mancati investimenti successivi al referendum del 2016 in cui la maggioranza ha votato in favore dell’uscita della UE.
La Banca d’Inghilterra per difendere la sterlina potrebbe dover mettere in campo le sue riserve di euro e/o dollari e questo potrebbe far arrivare l’inflazione al 5%.
Ma con un inflazione al 5% la banca Inglese dovrebbe alzare i tassi di interesse con la conseguenza di far andare l’economia in recessione.
A questo punto la fiducia nei titoli di stato Inglesi potrebbe crollare come il muro di Berlino e di conseguenza anche la Borsa Azionaria subirebbe delle conseguenze negative.
Le conseguenze ci sarebbero anche per gli stati dell’Unione Europea.
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Per l’Italia la previsione e’ di un grosso calo nelle esportazioni alimentari, di una perdita di posti di lavoro di circa 46.000 persone e di un calo del PIL dello 0,2 nei prossimi cinque anni.
A questo punto tu mi dirai…….. ma cosa mi interessa a me?
La risposta e’ che il NO DEAL potrebbe avere un effetto molto negativo sui tuoi investimenti.
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Ad esempio, sai se nel tuo portafoglio obbligazionario ci sono dei titoli di stato Inglesi? (Nome in codice GILTS)
Sai se nel tuo portafoglio azionario ci sono dei titoli Inglesi?
Hai fatto un controllo se tra i titoli, azionari ed obbligazionari, anche se non Inglesi ci siano quelli che potrebbe subire un grosso calo in conseguenza del NO DEAL?
Hai controllato se hai una parte dei tuoi soldi investiti in sterline?
Certo, potrebbe non succedere nulla dopo il 1 novembre 2019 o addirittura i mercati obbligazionari o azionari salire e quindi farti guadagnare………. ma se invece le previsioni negative si realizzassero?
Sei disposto a correr questo rischio?
Ciao alla prossima.