Episodio 137
Finanza Semplice compie due anni.
Il podcast è partito il 15 marzo 2020, in piena pandemia, e oggi compie due anni dall’inizio del primo podcast. E devo ringraziare anche te che ascolti e mi segui anche qui sul mio sito, per il raggiungimento di questo traguardo.
Se ti piace come penso lascia una recensione su Apple Podcast, Spotify o su Spreaker, mi puoi trovare su tutte le piattaforme.
Oggi ho come ospite Enrico Florentino, ex Consulente Finanziario, ora formatore “solo” per Consulenti Finanziari con la sua società Strategike srl.
Ha scritto un libro, L’Imprendipromotore, giunto oggi 2022 alla seconda edizione integrata e rinnovata con tutte le sue più recenti esperienze.
Non ti perdere questa puntata perché è fatta anche per te. Non solo Enrico è quello che mi ha aiutato a creare il podcast ma è il consulente dei consulenti finanziari e ti darà tante informazioni su come fare per scegliere il migliore consulente finanziario sulla piazza per te per soddisfare le esigenze e per aiutarti a scegliere la persona più adatta a te per consigliarti per i tuoi risparmi per i tuoi soldi per i tuoi investimenti.
Puoi vedere la puntata anche sul canale YouTube Finanza Semplice.
Alfonso Selva:
Per festeggiare il secondo compleanno del podcast ho invitato un ospite d’eccezione: Enrico Florentino.
Enrico Florentino:
Ciao Alfonso, grazie mille dell’invito e onorato di celebrare con te questo secondo compleanno del tuo podcast. Tra l’altro seguitissimo perché io controllo le classifiche e sei sempre avanti a me. Io sono abbastanza competitivo e un po’ mi fa friggere [ride].
Alfonso Selva:
Guarda, è tutto merito tuo. Sei qui con noi prima di tutto perché ti stimo, sei una persona che mi piace dal lato umano. Ma sei qui anche perché prima dell’inizio del podcast, insieme a Alessio Beltrami, siete stati voi due insieme a darmi le indicazioni, la spinta, il suggerimento, l’idea di fare questa cosa che ai miei occhi era completamente impossibile.
Enrico Florentino:
Mi fa molto piacere, a parte le battute, ovviamente tra noi podcaster Ogni bisogna dare un po’ di brodino caldo all’ego e allora si va sempre a vedere le classifiche. Tu stai andando molto bene perché sei sempre tra i primi 100 podcast in Italia dedicati alle tematiche economiche. Complimenti, sono proprio contento per te.
Alfonso Selva:
Sono qui grazie anche ad Enrico perché mi ha insegnato come fare e anche perché ho partecipato alla tua accademy non ce lo scordiamo. La prima cosa che ti volevo chiedere è di spiegare un po’ chi sei, la tua storia professionale, cosa fai, ed è uscito anche il secondo libro. Quindi, ci puoi fare un recap totale?
Enrico Florentino:
Io nasco 52 anni fa ad Abano Terme, provincia di Padova, e di fatto entro subito in banca appena diplomato e quindi tutta la mia vita professionale è sempre stata contraddistinta in questo caso dal gestire il denaro. Prima in banca, poi ho cambiato lavoro e ho imparato un mestiere.
Il consulente finanziario, al tempo era il promotore finanziario, era ed è tutt’ora un vero e proprio mestiere. E l’ho fatto per 25 anni.
Ho avuto l’opportunità di intraprendere una carriera manageriale, fino a 6 anni fa, folgorato sulla via di Damasco dopo aver fatto un master in business https://www.alfonsoselva.it/wp-content/uploads/2020/02/11-2.jpgistration. E ho deciso di intraprendere una carriera di imprenditore fondando una società Strategike, che si occupa di formazione e consulenza ai consulenti finanziari.
Alfonso Selva:
Solo ai consulenti finanziari.
Enrico Florentino:
Solo ai consulenti finanziari.
Alla fine mi occupo di insegnare i consulenti finanziari a sviluppare il loro business specialmente per quel che riguarda il marketing è essenzialmente ciò che predico esattamente quello che razzolo.
Nel senso che chi viene da me e impara da me, impara sostanzialmente quello che io sto applicando su me stesso nei confronti della mia clientela di elezione che appunto è il consulente finanziario.
Alfonso Selva:
Io lo testimonio e lo confermo. Tu quello che dici lo fai.
Enrico Florentino:
Il vantaggio per chi si rivolge a me è che si risparmia tutti gli errori che io nel frattempo comunque commetto perché è solo chi fa che sbaglia.
Questo mi aiuta a portare ai consulenti finanziari quella che è l’essenza della tattica, della strategia che può consentire loro di far crescere la loro microimpresa.
Riguardo a questo è appena uscita la seconda edizione del L’Imprendipromotore, il manuale di imprenditorialità per il consulente finanziario.
Una seconda edizione completamente rinnovata rispetto alla precedente proprio perché in questi sei anni, dal momento in cui è uscita la prima edizione, tante sono le cose cambiate.
Ma sono tante anche le esperienze che nel frattempo ho fatto seguendo i consulenti finanziari nel cercare di dare loro tutti gli strumenti per poter far crescere la loro professione.
Alfonso Selva:
Enrico, so perché ti seguo strettamente, che c’è una novità in senso societario. Prima eri solo tu con Strategike invece adesso ti sei fuso.
Enrico Florentino:
Con Beatrice Cicala, la fondatrice di Assistant Lab, la prima e unica realtà in Italia di assistenti virtuali dedicati esclusivamente ai consulenti finanziari.
Con Beatrice collaboriamo da tantissimo tempo e abbiamo deciso ovviamente di unire le forze per creare quella che è una realtà nuova e che offre dei servizi integrati dedicati ai consulenti finanziari.
Per i nostri clienti, grazie al nostro supporto, è come se nella loro azienda assoldassero un manager che si occupa di marketing, in modo tale da poter dare loro la possibilità di dedicarsi esclusivamente ai clienti ma nel frattempo noi ci occupiamo di tutto quello che riguarda la strategia e anche l’implementazione della strategia.
Nel mio caso io insegno i fondamentali di come far crescere il business.
Beatrice, con con il suo team, è molto brava a mettere a terra queste cose.
Uno dei problemi che ho riscontrato in tutti questi anni è proprio il fatto della grande difficoltà che i consulenti finanziari hanno di mettere a terra le cose.
Un po’ perché il lavoro è impostato molto sulla disponibilità ed è un lavoro che porta a essere molto reattivi.
È solo che essere solamente appiattiti sulla tattica, porta molto spesso a perdere di vista quello che sono le opportunità che sul medio-lungo periodo ci possono essere.
Avere una buona strategia, un buon piano, è l’unico modo per poter riuscire ad ottenere risultati importanti.
Se ci pensi, Alfonso, è esattamente quello che un consulente finanziario fa con i propri clienti: non limitarsi a ragionare sul breve periodo ma in realtà a ragionare di pianificazione finanziaria. Io mi occupo di pianificazione d’impresa.
Voi vi occupate di pianificazione finanziaria con i vostri clienti, dove episodi, come il lockdown e la pandemia, visti fra 15 anni saranno un piccolo tratto di un grafico che però continua sempre a crescere.
Alfonso Selva:
Infatti tu hai un grande mercato perché i consulenti finanziari sono un po’ pigri e un po’ riottosi di investire su una cosa che non sia solo andare a studiare solo corsi tecnici.
I miei colleghi mediamente non si impegnano da quella parte di marketing, social, di pubblicità. Grazie a te e grazie a Beltrami sono in prima pagina Google, cercando consulente finanziario a Roma.
Enrico Florentino:
Quello che tu dici è una delle cose che a cui a cui tengo di più.
Usando una metafora, un medico che non è preparato non può dirsi un bravo medico, ma va anche detto che se un medico si limita solo ed esclusivamente a studiare sui libri ed è il più preparato di tutti ma non traduce questa sapienza in esperienza, la quantità di pazienti di cui si prenderà cura, allo stesso modo un consulente finanziario che tende solo ed esclusivamente ad essere preparato dal punto di vista tecnico ma poi in questa sapienza non la mette a disposizione di una quantità importante di persone, dal punto di vista della coscienza sarà sereno ma alla fine servirebbe a poco.
Uno dei miei guru del marketing Jay Abraham dice: se sai fare del bene alle persone hai l’impegno morale di doverlo fare a una quantità importantissima di persone.
È esattamente quello che accade con le aziende di successo.
Per esempio, tutti quanti noi abbiamo un telefonino, io sono un Apple Addicted. Ecco, Apple ci dimostra che la diffusione del suo smartphone dimostra quanto questa azienda stia impattando nella vita delle persone.
Un mestiere come quello del consulente finanziario ha una rilevanza importantissima nella vita dei clienti perché chi meglio del consulente finanziario è in grado, da un lato, di aiutare i clienti a pianificare i loro obiettivi, dall’altro lato di difendere i clienti da loro stessi.
Quando un cliente sceglie un consulente finanziario dà per scontato che il consulente sappia assolutamente, dal punto di vista tecnico sappia fare bene.
Alfonso Selva:
anche perché dopo 25 anni che fai la stessa cosa se non sei super preparato vuol dire che è meglio se lasci perdere.
Enrico Florentino:
È vero, però, attenzione.
Quando sento alcuni consulenti finanziari che dicono di avere 25 anni di esperienza mi verrebbe da dirgli: ma hai 25 volte un anno di esperienza.
Se alla fine continui sempre solo ed esclusivamente a studiare ma non ad applicare è chiaro che questa sapienza non si trasforma in esperienza e noi sappiamo quanto invece sia importante il tema dell’esperienza.
I clienti scelgono fondamentalmente i consulenti finanziari principalmente per l’affinità elettiva, per ciò che in qualche modo il consulente in questo momento è in grado di trasmettere.
Alfonso Selva:
si dice che ognuno ha i clienti che si merita. Sono simili a te: se sei uno a cui piace lavorare la mattina presto avrai clienti che ti chiameranno la mattina alle 8, se tu sei quello che lavora più la sera, o il sabato, lavora la notte e avrà i clienti che fanno quelle cose.
Noi attraiamo le persone con cui ci sentiamo affini e vale lo stesso per i clienti.
Enrico Florentino:
io dico sempre che il consulente finanziario è come il diamante: è per sempre.
La capacità che il consulente finanziario ha di sviluppare una relazione molto profonda con i propri clienti porta gli stessi clienti a far sì che si affidino al consulente finanziario per sempre. Che è esattamente quello che accade quando ci affidiamo ad altri professionisti.
Alfonso Selva:
la figura del consulente finanziario è, nel percepito generale, ancora minore rispetto ad altre professioni, per esempio del commercialista, del notaio, dell’avvocato, eccetera. Cosa ne pensi? Come dovrebbe essere?
Enrico Florentino:
Le ragioni sono storiche. Non dimentichiamo che la consulenza finanziaria, mal contata, avrà circa una quarantina d’anni come professione.
I primi consulenti finanziari iniziano a muovere i primi passi alla fine degli anni 60. Anni in cui non si parlava neanche di fondi di investimento.
Quando ho cominciato in Fideuram avevo un collega che mi raccontava che nel ‘75 cominciò a fare il consulente finanziario, una figura che non esisteva, Mentre negli Stati Uniti esisteva dai ‘60.
Negli anni 80 con la legislazione dedicata sia ai fondi di investimento che all’istituzione dell’albo la professione ha cominciato a svilupparsi.
Ma se tu pensi è una commissione relativamente giovane se la dovessimo confrontare con professioni come quelle del dottore commercialista, dell’avvocato e del notaio.
In aggiunta a ciò questa professione ha dovuto necessariamente farsi largo, sgomitare, sul mercato rispetto al punto di riferimento che i clienti avevano per quel che riguarda il tema del denaro e cioè il sistema bancario tradizionale.
Il consulente finanziario si è mosso, negli ultimi 40 anni, con questa logica: basta che il cliente respiri e abbia dei soldi e io sono a tua disposizione caro cliente.
Da un lato è stato un bene perché ha permesso di partire da un settore che non esisteva e fa sì che oggi questo settore abbia circa un 15-18% di quota di mercato. In 40 anni è un risultato molto importante.
Oggi sempre di più il pubblico è alla ricerca di specializzazione e le stesse professioni che hai citato prima, il notaio o l’avvocato, il dottore commercialista. Nell’immaginario collettivo se ho un problema legale vado dall’avvocato. Se ho un problema di transazione economica o piuttosto di costituzione di società piuttosto che di acquisto di immobile vado dal notaio. Se invece vado e se ho bisogno di andare praticamente a sistemarmi le cose fiscali vado dal dottore commercialista.
La stessa cosa non accade per i consulenti finanziari. Perché purtroppo siamo ancora in una logica dove le professioni storiche sono guidate fondamentalmente dalla domanda.
Tu hai bisogno di risolvere un problema e sai che ci sono delle vie obbligate che devono essere percorse.
Mentre nel caso della consulenza finanziaria le alternative ci sono a maggior ragione oggi.
Cosa può fare il consulente finanziario? Ed è quello che insegno ai miei corsi: che cosa può fare il consulente finanziario per diventare autorevole agli occhi dei clienti?
Innanzitutto focalizzarsi per quanto gli è possibile sui segmenti specifici di clientela. Oggi il mondo va verso la verticalità di competenze, va verso la specializzazione.
Pensiamo a una cosa banalissima: fino a 20 anni fa noi guardavamo la Rai. Oggi guardiamo Sky o Netflix. Perché cerchiamo quella specifica che ci interessa, solo quella, non le altre.
Il consulente finanziario deve ancora fare questo passaggio perché ha paura a lasciare il vecchio modello che gli ha garantito tranquillità dal punto di vista economico, ma che purtroppo oggi sta diventando un qualcosa di indistinguibile l’uno dell’altro.
Tu sei molto bravo con il podcast, hai fatto il libro, già tu cominci a distinguerti rispetto agli altri colleghi. Ma quando tutti cominceranno a fare podcast, come potersi distinguere ulteriormente?
Per farlo è necessario specializzarsi su segmenti specifici di clientela.
Perché quando diventi un cardiologo, per usare sempre la metafora, sei un cardiologo e i pazienti che arriveranno da te saranno pazienti che arriveranno con il passaparola, non avrai bisogno di pubblicità.
Alfonso Selva:
una volta eravamo consulenti finanziari, poi promotori finanziari, e poi di nuovo consulenti finanziari. Però c’è sempre un’evoluzione. Oggi tanti colleghi si definiscono consulenti patrimoniali. Cosa ne pensi di questa evoluzione che c’è stata?

Enrico Florentino:
va benissimo. Anche se ho la netta sensazione che prima della consulenza patrimoniale c’era la certificazione EFPA, prima ancora bisognava iscriversi all’albo dei consulenti finanziari. Prima che venisse istituito l’albo la consulenza poteva essere fatta, da chiunque, senza determinati i criteri.
Anche il settore continua ad evolversi e a fare in modo che i propri appartenenti siano sempre di più competenti.
Ma le certificazioni sono un poco come l’ABS o l’aria condizionata nelle automobili. Se ci fai caso negli anni 80 avere l’ABS e l’aria condizionata dovevi avere una berlina extra lusso. Oggi anche la minicar che utilizzano i sedicenni per andare in giro ha l’aria condizionata e l’ABS.
È data per scontata. Ciò che non è dato per scontato, che non potrà mai essere dato per scontato, è la specializzazione.
Paolo Sironi lavora in IBM ed è una delle persone più illuminate in termini di capacità di visione di come potrà essere il futuro della consulenza finanziaria. Mi ha sempre colpito una sua frase: la stragrande maggioranza delle competenze tecniche oggi può essere sostituita da un algoritmo.
Guardando altri settori è già stata costituita da un algoritmo o da software, da macchine.
Alfonso Selva:
Noi facevamo i costruttori di portafogli, adesso il portafoglio migliore onestamente lo può fare la macchina. Ma la macchina non può parlare col cliente e capire i suoi bisogni.
Enrico Florentino:
Ciò che fa effettivamente la differenza non riguarda le questioni tecniche, riguarda le competenze trasversali,
le soft skill: le competenze di tipo relazionale e quelle di tipo organizzativo.
È meglio essere preparati un po’ di meno ma incontrare le persone e a quel punto risolvere passo passo i problemi, piuttosto che essere iper preparati e poi man mano che tu non applichi questa sapienza inizi a dimenticarla.
Paradossalmente preferirei essere operato da un medico che magari ne sa meno rispetto a un altro ma che ha operato tutti i santi giorni almeno 10 interventi al giorno, piuttosto che da uno che prende i ferri una volta alla settimana.
Alfonso Selva:
Spostiamoci su un altro argomento importante. Sai che in altri mercati la figura del consulente finanziario è un po’ diversa. Ci sono dei consulenti finanziari che hanno un mandato da una banca, come nel mio caso, io ho un mandato da banca importante a livello nazionale, e poi ci sono quelli che in Italia sono definiti i consulenti finanziari autonomi.
In altri mercati, per esempio in Inghilterra, esistono solo i consulenti finanziari autonomi ed è successo non per caso ma per una legge. Tu che ne pensi, come si evolverà la cosa?
Enrico Florentino:
La mia sensazione è che sia le società mandanti, ovvero le società a cui facevi riferimento prima, ma anche gli stessi consulenti finanziari venderanno cara la pelle all’idea di passare direttamente a farsi remunerare attraverso una parcella.
Mi limito a fare una constatazione: oggi se una persona volesse intraprendere l’attività come consulente finanziario autonomo, gli ostacoli e i paletti sono molto più elevati rispetto all’ intraprendere l’attività come consulente finanziario legato a una società mandante.
Il percorso verso quella che è la remunerazione a parcella del mondo della consulenza finanziaria a mio modo di vedere è ineluttabile.
Perché i margini sui prodotti proprio perché la tecnologia sta facendo la sua parte si stanno riducendo. Sono sempre più gli algoritmi a preoccuparsi di come investire il denaro e pertanto l’apporto dell’uomo comincia a essere sempre meno e conseguentemente i costi dei prodotti si stanno assottigliando, tanto che la categoria dovrà trovare nella forma della parcella il modo per continuare a sostenersi.
Io, per esempio, vivo della fiducia dei miei clienti che mi pagano una parcella o pagano i prodotti informativi che metto loro a disposizione.
Il consulente finanziario non dovrebbe aver paura di proporre la parcella perché i clienti sono già abituati a pagare parcelle, agli avvocati e ai dottori commercialisti e via dicendo.
Qualcuno potrebbe dirmi: prova a chiedere una parcella a un cliente che in questo momento sta perdendo.
Faccio una metafora. Immaginiamo di avere un problema dal punto di vista legale dove dobbiamo andare in tribunale dove è necessario sostanzialmente presentarsi con un avvocato.
Immaginiamo che il giudice, che in questo caso emetterà una sentenza, nel mondo dei consulenti finanziari sia il mercato. L’avvocato nel momento in cui noi ci avvaliamo della sua collaborazione non è in grado di sapere che cosa il giudice alla fine deciderà. Ma cercherà di attuare una strategia processuale che ci metta nella condizione di vincere il giudizio o, eventualmente, se dovessimo perdere, di perdere con il minor costo possibile.
Sarà solo il giudice quando emetterà la sentenza che ci dirà fondamenta se la strategia processuale è stata efficace oppure no.
Allo stesso modo se hai lavorato, hai pianificato è chiaro che nessuno può prevedere che una mattina uno pseudo dittatore decida di sferrare un attacco all’Ucraina, come nessuno poteva valutare il tema della pandemia. È ovvio, questi sono casi limite e fortunatamente il mercato ci pone di fronte a un numero molto limitato di casi limite. La norma è comunque quella di un mercato che sul medio-lungo periodo tende a crescere.
L’apporto che il consulente finanziario dà, con la parcella, in futuro, potrà valorizzarsi ancora di più. Perché il consulente finanziano finalmente verrà pagato per ciò che fa per il cliente non per ciò che offre.
Noi paghiamo il dottore per quello che fa per noi non per le medicine che ci darà.
Anche il medico mette in atto una strategia di cura che nel 90% delle situazioni darà esiti positivi ma potrebbe esserci anche qualche esito negativo.
L’avvocato studia la giurisprudenza, il medico studia la statistica dei casi clinici, così il consulente finanziario va ad impostare la strategia legata pianificazione finanziaria per obiettivi a lungo periodo, facendo tesoro su quello che statisticamente è accaduto.
Parliamoci chiaro, c’è un vizio tutto italiano di immaginare le cose come tutte gratuite. Adesso il cliente ha la percezione di non pagare.
È ovvio che bisogna cominciare a fare le cose in maniera differente in modo tale che effettivamente il cliente possa percepire il valore della consulenza che è enorme.
Alfonso Selva:
Io penso che chiunque dovrebbe avere un consulente finanziario. Sei d’accordo con questa affermazione?
Enrico Florentino:
Assolutamente sì.
Il consulente finanziario ha il duplice ruolo di aiutarti a fare una strategia per farti capire e raggiungere quali siano gli obiettivi da avere e conseguire.
Ancora più importante il consulente finanziario è in grado di poterti difendere da te stesso caro cliente finale. Quando parliamo di denaro sono ben consapevole che stiamo parlando di un argomento che crea molta emotività nelle persone esattamente come la salute.
Alfonso Selva:
Si adatta perfettamente a questo periodo in cui molti si fanno prendere dal panico e molto del nostro lavoro è di tranquillizzare e difendere dall’idea di vendere tutto.
Enrico Florentino:
Il consulente finanziario è come quel medico che si prende cura della salute di tuo figlio. Magari sei emotivamente provato, ma cosa fai, ti metti a discutere le scelte del medico?
Affidarti è l’unico modo perché lui oltre a salvare tuo figlio ti mette nella condizione di difenderti da te stesso.
Non c’è cosa peggiore di farsi condurre dall’emotività perché si alza in maniera impressionante la probabilità di commettere errori.
Alfonso Selva:
a questo proposito viene la prossima domanda, il trading on-line. Complici le borse che negli ultimi due anni dal covid in poi sono solo salite e dovunque vai, sui social, ci sono questi pseudo-consulenti che ti fanno vedere la Lamborghini la casa a Dubai, e ti dicono che questo l’hanno guadagnato facendo trading online.
Molta gente ci casca pensando di poter diventare ricca in poco tempo. Secondo le statistiche il 95-98% delle persone che fanno trading on-line perde tutti i soldi entro un anno. Che ne pensi?
Enrico Florentino:
la situazione va letta in maniera più approfondita.
Partiamo da un presupposto: hai giustamente citato i social network, che sono per lo più frequentati da ragazzi, persone particolarmente giovani, che sono abbastanza avvezze alle emozioni derivanti da gioco.
Con Beatrice stiamo tenendo una Accademy che si chiama College dedicata ai consulenti finanziari under 30 e ti posso garantire che mi rendo conto della grande differenza di approccio che hanno dei ragazzi che sono millennial che sono cresciuti con i videogame rispetto all’approccio che potrebbero avere persone nate intorno agli anni agli anni 70, vediamo questo tipo di situazioni come fumo negli occhi.
Io farei un distinguo: il trading on-line è di solito è una forte attrattiva per i ragazzi i quali avendo pochi soldi a disposizione esattamente come se giocassero ad un videogame si divertono a giocare quei pochi denari per cercare di portarli a livelli più importanti.
I modelli che questi ragazzi hanno. Non è un caso lo youtuber che guadagna un sacco di soldi che racconta quanto guadagna l’anno precedente.
Per quel che riguarda invece le persone della nostra età, se una persona vuole fare il Trading on-line perché se avesse l’opportunità di andare a sputtanare i soldi al casinò, non starei a perdere tempo nel cercare di portarmi a casa quella tipologia di clienti.
Alfonso Selva:
se leggi su LinkedIn ho scritto chiaramente che non mi interessa il trading online.
Enrico Florentino:
Se qualcuno ha desiderio di fare trading on-line allora che vada al casinò e magari conosce qualcuno e si diverte. Il banco vince sempre, il mercato vince sempre nel momento in cui l’approccio di queste persone è un approccio da opportunity seeker, cioè cercare delle scorciatoie per potersi arricchire molto velocemente.
Io, da imprenditore, credo nella fatica, è faticosissimo far soldi.
Fatica, disciplina, e costanza, sono questi i valori dietro le grandi aziende.
Warren Buffett dice: se il business è un business buono, compralo e aspetta perché alla fine sarà in grado di poter superare qualsiasi tipo di situazione, qualsiasi tipo di contesto.
Se invece vuoi dei brividi vai con il trading on-line, a sto punto dico vai al casinò.
Un consulente finanziario non è il tuo interlocutore caro trader.
Sono due mondi che si occupano della stessa materia ma che non comunicano assolutamente.
Alfonso Selva:
Ti faccio un’ultima domanda, importantissima per i clienti. Quali sono le raccomandazioni che daresti a una persona da usare che scegliere un bravo consulente finanziario, il loro consulente finanziario?
Enrico Florentino:
Se io fossi un cliente alla ricerca di un consulente finanziario vuol dire che intanto ho la consapevolezza di aver bisogno di un interlocutore professionale.
Quando una persona ha la consapevolezza di avere un problema, la prima cosa che fa è andare su Google.
Se dovesse trovare un consulente finanziario su Roma uscirebbe Alfonso, insieme ad altri.
Questo già è un elemento interessante perché essere posizionati al primo posto su Google vuol dire che questa persona si è fatta un enorme mazzo nel continuare a comunicare. Siccome so che cosa vuol dire farsi il mazzo nel continuare a comunicare se non ti prepari prima difficilmente sai che cosa dire. Questo è già una discriminante importante.
Nel momento in cui interagisci con questa persona, magari attraverso i suoi contenuti, e senti che risuona con te la incontrerai.
Caro cliente finale cerca di capire se questo consulente ha a cuore realmente i tuoi interessi e non ha invece solamente a cuore il tuo portafoglio.
Come fai a capirlo? È molto semplice. In quell’ora in cui parlerai con il consulente che avrai modo di incontrare Tu parlerai l’80%, il 20% del tempo parlerà il consulente.
Questo vuol dire che hai un consulente finanziario che ha saputo porti delle domande e soprattutto ha avuto la capacità di ascoltare chi sei tu, quale è la tua sensibilità, i tuoi bisogni e le tue esigenze.
La volta successiva sappi che a quel punto dovrei essere tu, caro cliente, ad ascoltare e ad affidarti ovviamente al consulente finanziario. Il quale parlerà al 80% e tu dovrai ascoltare Perché sarà l’occasione in cui lui ti proporrà il tuo progetto di vita.
Il terzo elemento è legato al tema della trasparenza.
Non avere timore di chiedere quanto ti costerà il servizio. Sappi che se cerchi l’economicità, troverai anche la scarsa qualità.
Il consulente finanziario è come fare un’esperienza con un ristorante stellato, è giusto pretendere.
Stiamo parlando del denaro allo stesso modo che della salute. Nel momento in cui noi dovessimo avere un problema di salute baderemmo a spese.
Prendersi cura in maniera molto seria della nostra salute vale ovviamente anche per il denaro.
Alfonso Selva:
Sempre con l’esempio dei medici: perché andiamo da quello che ha una parcella più cara? Perché ci aspettiamo un servizio migliore.
Enrico Florentino:
È la psicologia umana. teniamo a dare più valore al medico o all’avvocato che ci stacca la parcella più importante.
Ma quel medico lo stiamo pagando anche di più perché guarda caso è esattamente quella persona che più di altri avrà fatto quella esperienza ripetuta che gli consente ovviamente di essere maggiormente esperto al punto di dare le giuste indicazioni per poter perseguire la cura.
Alfonso Selva:
Grazie anche a te, tutti voi, che hai sentito questo podcast. Andate a sentire anche il suo podcast, che, anche se è mirato ai consulenti finanziari ti dà le armi per capire qual è il consulente finanziario giusto ed essere consapevoli e preparati. Grazie Enrico e buona fortuna.
Enrico Florentino:
grazie a te, e a tutti voi.
Metadescrizione: Finanza Semplice, il podcast festeggia il 2 compleanno. Vieni a leggere l’intervista con Enrico Florentino, ospite della puntata.
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Alfonso Selva
Consulente Finanziario
padre orgoglioso di due ragazzi
compagno felice ed atleta che non molla mai.
Cell. 338-3169801
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