ORO. Come comprarlo facilmente e senza rischi Intervista a Confinvest. Podcast Ep. 18

ORO riserva di valore

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Ciao e benvenuto al podcast “Finanza Semplice” di Alfonso Selva, il podcast dove si parla solo di finanza in modo semplice.

PUNTATA N°18

A.S.: Ciao a tutti e benvenuti al podcast “Finanza Semplice”!
Oggi parliamo di oro. Comprarlo? Non comprarlo? Venderlo? Vantaggi, svantaggi, pericoli? Vediamolo con un esperto. Oggi ho interpellato un esperto e con lui farò un po’ di domande semplici e qualcuna magari anche non semplice su quanto riguarda l’oro. Allora, si chiama Giacomo Andreoli, è l’amministratore delegato di Confinvest, società quotata in Borsa. Il suo passato lavorativo è abbastanza corposo, ha lavorato in KPMG, Grant Thornton e dall’Agosto del 2017 è l’amministratore delegato di Confinvest. Benvenuto Giacomo!

G.A.: Buongiorno a tutti, buongiorno Alfonso. Grazie per avermi invitato al tuo podcast.


A.S.: Grazie a te per aver partecipato perché immagino che, anche se siamo in “smart working” come si dice, sei comunque anche impegnato sicuramente in duemila conferenze varie, perché insomma, non si è fermata sicuramente la tua società.

G.A.: Sì, diciamo che è un periodo molto molto caldo, soprattutto per chi opera come noi con l’oro fisico. Quindi per i vari temi che ci sono sui mercati, il momento è veramente topico quindi i minuti si contano col contagocce ma ben volentieri siamo qui a parlare con tutti.

A.S.: Senti, due parole su di te come persona, a parte amministratore delegato in una società importante, ma: Sposato? Figli? Sport? Passioni? Qualcosa su di te, dai, che mi piace anche pensare alla persona.

G.A: Sì, sono padre di un bambino di 7 anni e sono molto contento della mia vita dal punto di vista professionale e personale e quindi sono qui, appunto, per cercare di dedicare un po’ anche la mia persona a quello che possono essere gli investimenti e i risparmiatori italiani perché, sì è lavoro, ma il mio lavoro è più una passione che poi è derivata in professione. Quindi diciamo, quello che faccio è supportare le persone ogni giorno e mi appaga da questo punto di vista. Sono molto contento.

A.S.: Senti, partiamo con la prima domanda più importante: Cosa è l’oro? Detto da un esperto.

G.A: Se dovessimo pensare a quello che tutti o il 95% per cento delle persone: L’oro è un metallo, l’oro è in una tavola periodica, l’oro è una commodity. Invece io dico che l’oro è denaro. Stop. Questo è il primo punto di vista e di approccio che un risparmiatore, una qualsiasi persona anche della strada deve avere. L’oro non è un’entità strana, l’oro è il denaro. Cosa che in migliaia di anni, il mercato, e quindi le persone, hanno scoperto in maniera spontanea e in maniera progressiva come bene, una merce commerciabile per essere utilizzata per far crescere una civiltà, una cultura e l’economia.
Quindi, l’oro è quella merce che è servita per far sviluppare i commerci in tutto il mondo, in questi migliaia di anni. Questo è per me è l’oro.

A.S.: Perché, se non mi sbaglio, esiste da 6000 anni ed è da 2500 anni che è stato usato come moneta proprio corrente. La prima volta da Re Creso, no? Giusto, dico bene?

G.A.: Sì, l’oro è un elemento che è sempre stato presente nella crosta terrestre e ci sono veramente tanti aneddoti e storie che hanno portato la civiltà umana ad approcciare l’oro. L’oro come forma monetata è stato usato per la prima volta in Libia, quindi ancora prima dei Romani, perché è stato quel mezzo, quel bene che è servito molto di più che il sale, le conchiglie, le pietre, per essere utilizzato come mezzo per scambiare beni e servizi evitando il baratto. Quindi la civiltà umana è passata da un sistema basato sul baratto, che però era inefficiente e creava delle difficoltà nel far crescere un’economia in sé, proprio perché non si agevolavano i commerci. I commerci agevolano la specializzazione delle persone, come avrebbe detto Riccardo, con quella specializzazione si fa crescere una società e un’economia. Quindi se da una parte nel mondo certe persone sono brave a fare una certa cosa, mettiamo a lavorare ferro, dall’altra parte sono bravi a coltivare e da un’altra parte ancora son bravi a fare determinati servizi, il poter scambiarsi questi beni e servizi doveva essere agevolato da un qualcosa. Le persone hanno scoperto questo mezzo di scambio chiamato “denaro”, che nei millenni è voluto ed è stato utilizzato, soprattutto negli ultimi duemila anni, l’oro come denaro. Questo almeno fino al 1971, quando poi siamo entrati in un puro sistema “fiat money”.

A.S.: “Fiat money” sono le monete che utilizziamo oggi, il dollaro, l’euro. “Fiat” dal latino “moneta fatta”, cioè moneta creata dal niente decisa da un governo. Questa è la fiat money, che nel gergo monetarista è chiamata così. Senti ma la domanda che si fanno tutti “ma perché l’oro e non un’altra cosa?” Le caratteristiche principali dell’oro per cui, oltre a essere moneta di scambio, è anche diventato un bene per accumulo, per investimento. Chiamiamolo così, anche se non rende niente e non da cedole ma, perché è diventato così importante loro?

G.A.: Le caratteristiche che deve avere un qualsiasi bene e una qualsiasi merce per essere utilizzato come denaro, sono poche ma devono essere ben chiare. Quindi innanzitutto la riconoscibilità, il fatto che sia facilmente riconoscibile un bene rispetto ad un altro. Quindi l’oro è facilmente riconoscibile. Sul fatto di capire se l’oro è vero o falso, è molto facile. Deve essere frazionabile, divisibile. Visto che deve essere utilizzato per i commerci, è necessario che venga frazionato anche in parti molto molto piccole, per riuscire a gestire transazioni piccole. Quindi deve essere un bene quantitativamente limitato.

A.S.: Questo, però, è un concetto in cui ci entriamo tra un po’.

G.A.: Questo perché, per agganciarmi alla tua osservazione, deve essere una riserva di valore. Quindi perché venne tesaurizzato e utilizzato come strumento per conservare valore, deriva proprio dal fatto della sua cosiddetta scarsità.

A.S.: Perché, facciamo un esempio pratico, se io oggi dopo cento anni trovassi dollari di cento anni fa, quei dollari varrebbero circa il novanta percento in meno di quanto valevano allora. Se invece trovo l’oro che, cento anni fa un mio bisnonno o trisnonno ha messo da parte e lo trovo adesso, lo trovo rivalutato. Questa è una grande differenza.

G.A.: Sì, più che rivalutato l’oro mantiene praticamente il potere d’acquisto, ma il fatto che tu dedichi una vita, le tue intuizioni, il tuo lavoro per riuscire ad accumulare del risparmio e poi allochi questo risparmio in un bene che può essere quantitativamente illimitato, in automatico stai cedendo il tuo potere d’acquisto e quindi il tuo valore, verso quelli che saranno in grado di aumentare la base monetaria a tuo sfavore. Quindi, facciamo un esempio pratico.

A.S.: Facciamo un esempio pratico, infatti, fallo più semplice quest’esempio.

G.A.: Se tu hai 100 dollari e 100 anni fa esistevano solo 100 dollari in circolazione, tu prendevi uno di questi 100 dollari e avevi un potere d’acquisto magari importante. Se invece, passano cent’anni e questi 100 dollari nell’economia son diventati un miliardo o un trilione di dollari, tu avrai ceduto con il tuo potere d’acquisto a quelli che l’hanno emessa in maniera aggiuntiva, questi 9900 miliardi.

A.S.: Per dirla in maniera più semplice, tutto ciò che è scarso, nel tempo, se tutti lo vogliono acquista valore quando invece di una cosa ce n’è sempre di più e sempre di più, di solito perde valore perché se ce ne sta tanto, anche se c’è domanda, questa cosa perde valore. Infatti l’oro è una delle poche cose al mondo che è stato usato per questo e che ce n’è un tot l’anno estratto, ed ogni anno ne estraggono massimo l’1% o l’1% e mezzo in più. Ma non cresce esponenzialmente come si fa con i dollari e con gli euro, giusto?

G.A.: Esatto, l’oro non cresce sulle piante come direbbero in un film che fanno sempre a Natale, “una poltrona per due”. Diciamo questo, perché l’oro in circolazione mai estratto nelle viscere della terra negli ultimi duemila anni, son stati sempre e sono praticamente flat 180mila tonnellate. L’inflazione annua dell’oro, quindi la quantità di oro immesso in più come giustamente detto, non arriva neanche all’uno per cento. Questo implica il fatto che utilizzi un bene che al numeratore, quindi la quantità estratta, è veramente stabile. Quindi tu, per vedere la bontà di un asset monetario rispetto a quanto ne può essere estratto piuttosto che inflazionato, devi capire ogni anno quanto ne può esser prodotto. Il fatto che l’oro, anche se i prezzi dovessero andare a centomila dollari l’oncia, le miniere in sé non possono essere ad un certo punto aperte ad aumentare la produzione, quindi questo crea molta stabilità della base monetaria e quindi non subisce grosse inflazioni. Pensiamo che l’unica grossa inflazione che c’è stata nella storia dell’oro e dell’argento come beni monetari, sia stata la scoperta dell’America che ha imposto un grande import di oro e argento in Europa, soprattutto di argento. Quindi l’unica grande inflazione dei prezzi dovuto, con un sistema gold standard o silver standard, è stata appunto la scoperta di nuovo continente che ormai non è più possibile.

A.S.: Infatti, per dare un’ulteriore giustificazione o diciamo ragionamento, nel 2006 quando ci fu un grande aumento dell’oro che aumentò in pochissimo tempo del 36%, la produzione non è che crebbe progressivamente ma rimase sempre la stessa, all’1% in più anche in quell’anno. Quindi anche quando ci sono grossi aumenti di prezzo, la produzione non può salire tantissimo per soddisfare la domanda.

G.A.: Esatto, hai detto un grande esempio. Oggi, in questi giorni, il petrolio che è come dire un’altra commodity o quando ci sono shock sui prezzi all’aumento.

A.S.: Le commodities sono le materie prime, generalmente.

G.A.: Quando ci sono shock di prezzo in aumento o in diminuzione, visto che la produzione a mano magari ha pochi produttori o ha grossi cartelli come può essere l’Opec, in questo caso hanno deciso di tagliare in maniera massiva la produzione e quindi questo implica un aumento dei prezzi o una diminuzione, quindi riesce a manipolare il prezzo grazie a un’operazione dei produttori con l’oro.

Non essendoci le miniere in mano ad un solo grande estrattore ma, essendo veramente…

A.S.: Distribuita in tutto il mondo, non c’è un monopolista che fa il prezzo dell’oro.

G.A.: Invece per altri metalli preziosi come il palladio o il platino, ci sono grossi Stati produttori che quindi se dovessero esserci problemi politici in questi Stati, volatilità su quel prezzo è probabile. Invece con l’oro essendo veramente decentralizzata la produzione, se vogliamo utilizzare un termine che può essere utilizzato anche per un’altra asset class come l’oro, è esattamente che sia Cina, Sudamerica, Sudafrica…

A.S.: Le asset class sono tipo azioni, obbligazioni. Queste sono le asset class, le diverse tipologie in cui si può investire. Senti, per tornare all’attualità, giustamente ho fatto un parallelo col petrolio che un mese fa era sceso tantissimo, perché il mercato era stato inondato di petrolio e quindi con tantissima offerta cala il prezzo. Oggi è notizia che hanno invece tagliato di quasi 10 milioni di barili al giorno e quindi risalirà al prezzo del petrolio ma, ritornando all’oro che invece è scarso, quindi il vantaggio per i risparmiatori e gli investitori di avere l’oro, qual è rispetto alle altre tipologie di investimento come le azioni, obbligazioni immobiliari? Perché dovrebbero comprare l’oro?

G.A.: Innanzitutto l’oro non è un investimento. L’oro è un bene monetario, come se io decidessi che ho 10mila euro, dove li alloco? Se voglio prendere dei rischi, li possono mettere in azioni, obbligazioni, investimenti di capitale e in qualsiasi business. Ma quello perché io ho deciso, per avere rendimenti, di accollarmi dei rischi come è giusto che sia in finanza. Rischio = rendimento. La domanda vera che dobbiamo farci è perché io, che risparmio del denaro e decido di tenerlo cash e liquido, questi 10mila euro li devo allocare in un asset che non mi deve implicare dei rischi, quindi utilizzare l’oro e il fatto di non essere inflazionabile e quindi aumentato indiscriminatamente e di conseguenza a sua volta non può perdere potere d’acquisto all’improvviso, decido di utilizzare l’oro come se fosse una vera assicurazione della mia liquidità.

A.S.: Quindi diciamo che invece di lasciare 1500 miliardi di cash sui conti correnti, forse sarebbe meglio per i risparmiatori a cui non riesco a fargli investire quei soldi in altri asset class, magari una parte di quelli sarebbe carino che la mettessero anche sull’oro, che è una cosa molto più conveniente piuttosto che lasciarli in contanti su conti correnti. È questo il suggerimento che stai dando?

G.A.: Più che suggerimento è un ragionamento, perché a me piace far ragionare gli interlocutori. Il tema che dobbiamo porci tutti è “perché io detengo liquidità?” Per due motivi principali. Un motivo è perché voglio avere della liquidità per far fronte a spese nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, quindi delle esigenze di cassa di qualsiasi persona, di qualsiasi famiglia e di qualsiasi aziende che hanno un time-frame, un arco temporale di un certo tipo che può essere di sei mesi o un anno. Detengo liquidità perché potrei perdere il lavoro, perché potrei avere delle evenienze che oggi non riesco a sapere, che quindi in questi mesi mi servono. Due, perché detengo questa liquidità perché in maniera recondita, nell’animo di ciascuno, nella mente razionale che si cela dietro qualsiasi persona, devo avere un pezzo di questa liquidità a cui posso far fronte in un futuro prossimo, magari lontano, ad esempio un grande intervento per assurdo o prendere la casa ai figli, per avere certi eventi che non posso programmare e allora me li tengo cash. Allora, allocare la liquidità per far fronte a questa evenienza in un asset che può perdere di valore, magari anche in maniera importante in dieci anni: Pensiamo ad un’inflazione al 2% in dieci anni sono 20%, ma molte volte si è visto anche che hanno perso più della metà del valore.

A.S.: Infatti, lasciare i soldi sui conti correnti è una delle scelte più sbagliate che c’è, perché o l’alternativa è fare la scelta dell’oro oppure, per coprirsi dal classico rischio che la risposta che mi danno i clienti è “Eh, ma non si sa mai… li lascio lì perché boh, non si sa mai”. Il “non si sa mai” si può far coprire da una quota assicurativa e allora ti posso dare delle soluzioni assicurative, ma altrimenti è o li investi o li metti sull’oro. Potrebbe essere una grossissima alternativa.

G.A.: Esatto, è proprio questo che noi diciamo. L’oro è un’assicurazione quindi o ti assicuri quindi con polizze sanitarie o tutte le assicurazioni che possono esistere, o stare in cash liquido in euro, in dollari, in qualsiasi valuta inflazionabile per vent’anni, è una matematica perdita di potere d’acquisto nel sistema in qui viviamo. Pensiamo solo, di fronte all’emergenza del Covid, quanto le banche centrali hanno stampato in maniera concertata dalla Fed che l’ultima tornata che ha fatto, di 2.6 trilioni, è una follia. Se pensiamo che l’oro a Cuba è 8 trilioni di market cap, quindi di capitalizzazione.

A.S.: 8 trilioni sarebbero 8mila miliardi.

G.A.: 8mila miliardi. Se la Fed decide di stamparne quasi 3, vuol dire che se oggi un’oncia valeva 1.500/ 1.700 dollari, la Fed alza la base monetaria del 30%, quindi 1.700 per il 30% sono esattamente quasi più di 2 mila dollari l’oncia, ma nel giro di una notte che dovrebbe aver preso l’oro per il giorno precedente. Se ci pensate, è abbastanza naif come ragionamento, però oggettivamente infatti stiamo vedendo i prezzi dell’oro che hanno cominciato a spingere in maniera importante.

A.S.: Ritornando al discorso che dicevamo prima che l’oro non è inflazionabile, mentre le valute Fiat, cioè le valute che esistono sul mercato per volere degli Stati, sono inflazionabili per soddisfare le voglie degli stati di spendere e di indebitarsi, di andare a trovare soluzioni diciamo un po’ fantasiose a dei problemi che creano magari facendolo usando le valute fiat e non usando delle valute come il gold standard, che era una volta quando c’era la convertibilità delle valute in oro, diciamo che c’è stato un grande fiorire di commercio e di sviluppo mondiale. Il più grande, pensiamo a quello che ai tempi fiorentini di Firenze, lì ci fu il Rinascimento anche grazie a questo, perché Firenze fu la prima che rimise l’oro sulle monete e cominciò a svilupparsi tutto quel commercio da cui poi è partito il Rinascimento.

G.A.: Sì, perché dare al mercato il possesso del proprio risparmio, permette agli imprenditori e quindi a chi ha l’inventiva e rischia capitali, di riuscire a investire il proprio denaro in maniera costruttiva perché rischia tutti i giorni, quindi le cose che fa le fa cum grano salis e perché vede delle opportunità di business che creano ricchezza a loro volta. Invece nel sistema fiat, in cui c’è un welfare state massivo-passivo, tutte le risorse monetarie vengono drenate da un sistema centralizzato che pensa di avere la forza e la capacità di gestire meglio dell’imprenditore il denaro, cosa che invece purtroppo nel lungo termine porta ad uno sfascio dell’economia del sistema sociale e lo rende sempre più povero e non più ricco. Quindi, il tema vero è quando viviamo in un fiat money welfare state massivo, queste risorse vengono sempre più drenate da un sistema centralizzato.

A.S.: Il loro è un mezzo per difendersi da quel l’inflazione monetaria dei prezzi che viene sviluppata con la stampa di denaro senza limite, questo è uno dei vantaggi principale di detenere l’oro.

G.A.: Questo avrà la massima tutela della proprietà privata sul proprio denaro. Possiamo racchiudere in questo concetto, quindi se io ho l’oro e alloco il mio risparmio in qualcosa in maniera molto libera e molto ferrea, mi permette di preservare il potere d’acquisto del mio denaro e avere un asset, quindi un bene che mi tutela la proprietà privata del mio denaro. È una cosa che oggi sul mercato non c’è o altre alternative al di fuori di quello che hai parlato nella scorsa puntata.

A.S.: Senti, torniamo a voi. Allora, io sono un risparmiatore e dopo aver ascoltato questa cosa mi convinco che avere un po’ di oro invece di tenerli sul conto corrente o sotto il materasso – che ho molta gente sotto il materasso – mi convinco e dico “vabbè, compriamo un po’ di oro”, ma la maggior parte la gente molta gente dice “Ma come faccio? Vado dall’orefice a comprare l’oro?” Oppure l’altra domanda è “Che differenza c’è a venire da voi alla Confinvest, andare dall’orefice qua o dai Compro Oro che si vedono un po’ disseminati?” Dai una risposta normativa sul perché farlo con voi.

G.A.: Qualsiasi acquisto vendita di oro da investimento. Stiamo parlando quindi o di lingotti 999, a 24 carati o di monete d’oro da investimento, possiamo pensare le sterline, i marenghi che hanno un titolo molto alto. Bisogna essere autorizzati e quindi iscritti nell’elenco di Banca d’Italia. Qualsiasi operatore venda o acquisti monete d’oro e lingotti, che non sia iscritto nell’elenco di Banca d’Italia non può farlo. Quindi la prima cosa che un italiano deve fare, qualora voglia comprare, vendere o entrambe le cose, è interfacciarsi con strutture iscritte all’elenco.

A.S.: Quindi la prima cosa da fare è andare a controllare questo, se la struttura a cui si rivolgono è iscritta alla Banca d’Italia ed è autorizzata a fare questa cosa.

G.A.: Altrimenti l’orefice di turno del Compro Oro, molto probabilmente non lo sarà e quindi non potrebbe neanche venderlo, proprio perché l’oro da investimento è Iva esente, quindi non è soggetto a Iva. Se invece pensate di comprare un braccialetto, una catenina, una collanina come riserva di valore, state però pagando sia l’Iva, che magari un prezzo maggiorato per il design del bene. Se a voi interessa unicamente avere dell’oro fisico, non lo volete all’interno di un monile o di un orecchino su cui poi ci dovete pagare pure l’iva. La strategia giusta è comprarsi una moneta d’oro o un lingotto come da Confinvest che è autorizzato dalla Banca d’Italia.

A.S.: Perché non si paga l’Iva, mentre invece sul bracciale d’oro c’è l’IVA e c’è anche il fatto che quello è stato un manufatto, lo hanno gestito, costruito. Quindi si pagano delle cose che, quando poi lo vai a rivendere, non contano più. Né l’IVA che hai pagato né la manifattura per costruirlo.

G.A.: Sì, neanche il design. Pensate se prendete un gioiello di qualche maison del lusso, quando lo andate a rivendere non vi pagano il brand e soprattutto l’oro utilizzato in gioielleria ha un titolo in genere di 7 e 50. Ciò vuol dire che il 75% del pezzo è fatto di oro e 25% di qualcos’altro.

A.S.: Quindi non è puro come quello che prendete voi.

G.A.: Esatto, o comunque con un titolo più alto. L’importante è comprare oro e pagarlo sempre per l’intrinseco oro contenuto. Mai comprare a peso senza sapere se è al 100%, 90%, 80%.

A.S.: Io vengo da voi, poi questo oro come me lo date? Se io sto a Roma o in Sicilia e voglio il mio oro a casa, come faccio?

G.A.: Possiamo spedirlo a domicilio dei clienti, col corriere assicurato. Il cliente ci fa l’ordine, decide di investire 10mila, 100mila, 1000 euro o quello che decide di investire e noi facciamo un preventivo in funzione della dimensione del suo investimento in monete d’oro o lingotti. Il cliente, una volta che lo conferma, lo paga e noi lo spediamo. Oppure c’è il servizio di custodia dove diamo ai nostri clienti la possibilità di detenere l’oro in cassette di sicurezza presso di noi, assicurate con una compagnia assicurativa internazionale.

A.S.: Qual è la compagnia?

G.A.: La compagnia che ci assicura le nostre cassette è Lloyd’s.

A.S.: Beh, chi non conosce Lloyd’s di Londra! Quanto costa questo servizio di assicurazione?

G.A.: Noi facciamo pagare tutto un servizio all inclusive lo 0 5% del valore ottenuto. Quindi se uno investe 100mila euro, sono 500 euro all’anno all inclusive. Questo gli permette anche in fase di disinvestimento di avere subito la liquidità. Nel senso che se ha l’oro presso di noi, anche quando deve disinvestirlo, il giorno stesso noi togliamo le monete e i lingotti dalla sua cassetta e glieli paghiamo direttamente.

A.S.: Se io invece vengo da voi a Milano, vi do il mio lingotto d’oro che ho comprato vent’anni fa e voglio avere i soldi. Voi questi soldi quando me li date?

G.A.: Il giorno stesso. Facciamo un bonifico anche istantaneo. Adesso con gli Instant Payments, fino a 15mila euro vi è la possibilità di far arrivare i soldi in 3 secondi sul conto corrente, quindi se cliente viene e ci porta il mucchietto di monete o il lingotto, decidiamo l’importo in funzione delle quotazioni di giornata e immediatamente esce dal nostro ufficio con il bonifico sul conto corrente.

A.S.: Quindi zero rischi?

G.A.: Zero, è Cash Equivalent esattamente.

A.S.: Quindi se lo vuole comprare glielo date subito e se lo vuole vendere gli date subito l’equivalente in euro per quello che ha acquistato.

G.A.: È molto importante per gli italiani capire che non possono permettersi ragionevolmente di lasciare il proprio oro da operatore e venir pagati dopo una settimana o dieci giorni.

A.S.: Perché c’è sul mercato chi fa queste cose?

G.A: Sì, è molto probabile. Ci sono perché ognuno ci prova ad avere un buffer di cassa per sé, però anche su grosse transazioni è molto importante farsi pagare subito.

A.S.: Un buffer di cassa vuol dire “Te lo prendo, intendo poi lo vendo e quando ho incassato quei soldi te li do, quindi non hanno dei soldi loro in mano perché sono “piccoli” e non come voi che siete un’azienda quotata in borsa. Questa è la più grande differenza, no?

G.A.: La differenza è proprio quella, proprio perché noi siamo grandi e siamo regolati e abbiamo tutti gli organi di vigilanza che ci permettono di dare un servizio anche sicuro al nostro utente. Proprio per questo noi possiamo gestire transazioni anche molto grandi su tutto il territorio italiano, garantendo la massima liquidità istantanea a tutti i clienti, quindi anche se porti cifre notevoli noi riusciamo a gestirlo benissimo. Nel ciclo di vita di ogni risparmiatore c’è un momento in cui è necessario comprare oro e c’è un momento in cui deve venderlo, quindi è importante che seguire la struttura in tutto il ciclo di vita dell’investimento. Noi, sia in fase di acquisto che in fase di vendita, seguiamo i nostri clienti e compriamo anche oro che può essere anche non comprato da noi, quindi garantiamo massima liquidità sul mercato ogni giorno, 365 giorni all’anno.

A.S.: Domanda: Ci sono clienti che se lo dall’estero. Crea dei problemi? Voi siete, per carità, importantissimi ma non siete gli unici a venderlo, ci sarà qualcuno che lo venderà in Francia, in Germania, in Inghilterra e qualche altra parte. Magari uno dice “mah, risparmio. Questo me lo fa pagare 1600 dollari l’oncia, quell’altro il 1550 e lo compro da quello.” Potrebbe succedere?

G.A.: Sì, può succedere. L’unica cosa che un italiano deve fare innanzitutto è stare molto attento alla normativa per due fattori. Il primo, qualora decide di acquistarlo all’estero e lo detiene all’estero, deve ricordarsi di metterlo in RW, che è il quadro nella dichiarazione dei redditi per il monitoraggio.

A.S.: È come se avessi acquistato una casa all’estero o messo dei soldi all’estero da un’altra parte. Si può fare ma bisogna denunciarlo.

G.A.: Esatto. Se dovesse importarselo in Italia, deve fare una dichiarazione preventiva a Banca d’Italia, in cui dichiara che ha importato X quantitativo di oro. Questa normativa, nel momento in cui utilizzi un operatore italiano, è l’operatore che lo fa per te. Nel momento in cui lo compri all’estero, perché all’estero c’è fardello burocratico regolamentare molto più basso però l’operatore estero se ne frega un po’…

A.S.: Perché lui dice “io sono estero e ragiono con le mie leggi, quelle italiane ve le dovete vedere voi…”. Poi c’è da pagare anche di IVAFE se io lo detengo all’estero.

G.A.: Sì, poi nella RW ci sono tutti i costi associati.

A.S.: Altra domanda: Tu compreresti azioni, oro o tutte e due? Qual è la cosa che faresti, quindi perché comprare azioni e perché comprare oro. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi. Sono due cose diverse, per carità ma sai, io faccio il consulente finanziario e io non vendo oro, il lavoro mio è fare consulenze ai clienti, faccio un asset, azioni, obbligazioni. Poi ci sono gli ETF e gli ETC, adesso parliamo anche di questo…

G.A.: Non c’è una formula magica che funzioni sempre, perché dipende come abbiamo già detto dal ciclo di vita di ciascuna persona, dalle sue necessità di breve, di medio e di lungo termine. Quindi, visto anche il lavoro che fai e sai consigliare i tuoi clienti, la soluzione del gold è tailor-made per ciascuna persona. Logicamente, noi diciamo sempre “Non puoi stare cash – quindi liquido – per importi che magari superano i due o tre anni del tuo buffer di fabbisogno, ma tutto il resto mettilo in oro di quella liquidità. Perché le azioni nel lungo termine magari in cinquant’anni logicamente ti hanno dato un rischio e devono darti un rendimento. L’oro che rischio ti ha dato? Quando c’è quel grafico di Warren Buffett che dice sempre “Chi ha investito in oro negli anni 70, invece di investire nello Standard and Poor’s ha perso un rendimento importante”. Sì, ma la logica non dev’essere quella. A chi ha investito in dollari negli anni 70, oggi qual è il suo potere di acquisto.

A.S.: Ha perso quasi il 70-80%, ha perso una marea di soldi…

G.A.: Negli anni 70 l’oro era 33 dollari. Oggi è 1.750. Un dollaro negli anni 70 era un dollaro, oggi il potere d’acquisto che ha perso è stato circa dell’80%, quindi… è facile il ragionamento.

A.S.: Ti ho fatto questa domanda perché molti dicono “Allora invece di comprare le azioni compro l’oro”. Non non sono la stessa cosa. Sono due cose diverse, per esigenze diverse, per obiettivi diversi che vanno compresi nell’asset allocation, nella diversificazione e va capito perché e per come.

G.A.: Esatto, non c’è una equity o oro, c’è tutto. È bilanciato e costruito in maniera intelligente.

A.S.: Un’altra domanda importante che riguarda il fisco italiano. Se io oggi compro 100mila euro d’oro e poi c’è una grossa salita e fra un anno lo vendo a 13mila euro, quei 3000 euro in più che lo vendo ci devo pagarle delle tasse? L’IVA abbiamo detto che è esente, sia in acquisto sia in vendita, giusto?

G.A.: Esatto.

A.S.: L’IVA non c’è, ma su quei 3000 euro sul capital gain famoso, ci devo pagare le tasse o no?

G.A.: Sì, va pagato il 26%.

A.S.: Come tutte le altre cose?

G.A.: Esatto.

A.S.: Senti, altri vantaggi sull’oro che magari non ti ho chiesto? Magari qualche informazione importante da trasmettere ai clienti, ai risparmiatori che sentono questo podcast, quale potrebbe essere?

G.A.: L’oro, innanzitutto, non ha il rischio di controparte. Quindi, cosa vuol dire possedere oro fisico? Vuol dire che tu hai nelle tue mani, usiamo degli inglesismi, un asset, quindi un attivo che non è il passivo di nessuno. Allora tu, invece, investi in strumenti finanziari che possono essere ETC o replicanti o qualsiasi contratto, nel momento in cui tu hai in mano un contratto vuol dire che devi avere la fiducia o la ragionevole certezza che qualcuno rispetti quel contratto.

A.S.: Fammi capire, Giacomo, per il cliente. Diciamo che oltre a poter comprare l’oro fisico come da voi, tanta gente dice “Io ho comprato un fondo che investe in oro, un ETF – un exchange-traded fund che investe in oro, o un ETC che investe in oro”, ma qui si apre tutto un altro mondo perché a parte che quando investono in una azione che magari società minerarie sull’oro ma il resto potrebbe non esserci dietro l’oro. Cioè, un ETF in oro potrebbe non avere l’oro sottostante.

G.A.: Allora, non mi metto a sindacare, come dire la solvibilità di grossi ETF fisici chi ce l’ha e chi non ce l’ha, ma ad esempio gli ETC che sono contratti che usano per replicare il prezzo dell’oro per i contratti, tipo i Future o gli SWAP , vuol dire sempre che deve esserci dall’altra parte qualcuno che in funzione di come si muove il prezzo ti dà i soldi o te li chiede. Dal momento in cui questa controparte è solvibile, il rischio non ce l’hai. Ma se questa parte, ragioniamo per assurdo, dovesse un giorno defaultare, quindi fallire, poi hai perso tutto. Quando invece se hai in mano dell’oro fisico, questo rischio di controparte non ce l’hai. Quindi il tema vero, quando tu possiedi oro, è che non hai e non vuoi rischi di controparte. Ce l’hai per proteggerti dai cigni neri, dai disaster case, quindi dagli eventi eccezionali.

A.S.: Vuoi avere una liquidità in mano, come se avessi 10.000 dollari, 100.000 euro, però non ti si svaluta: ce l’hai e sei sicuro che troverai sempre lo stesso importo, anzi magari un po’ di più se sia salito un po’ il valore.

G.A.: Se tu hai un contratto, ti defaulta la controparte e alla fine è carta straccia. Se tu hai oro ce l’hai, o lo perdi per strada o te lo rubano, non lo so, vari esempi di questo tipo ma altrimenti non puoi avere alcun rischio di perdere la proprietà. Perché la fisicità di quest’asset coincide con la proprietà, quindi nel momento in cui ce l’hai è tuo e nessun te lo può fallire. Si dice “l’oro non può fallire”.

A.S.: Infatti, su questo sono pienamente d’accordo con te. Quando un cliente mi dice “Mi compro un ETF in oro, o un ETC…” io dico “no, non è la stessa cosa”.

G.A.: A mio avviso, se vuoi avere massima trasparenza, se tu dici da oggi ai prossimi 5 giorni l’oro sale poi lo vendo, poi lo compro uso un ETF o un ETCperché il tuo approccio è da speculatore.

A.S.: A breve termine sì, è un’altra cosa, certo.


G.A.: Ma non stai cercando un’assicurazione della tua liquidità , stai cercando un investimento. Io ti dico investo in succo d’arancia o pancetta di maiale o…

A.S.: Per ritornare al film “Una poltrona per due”.

G.A.: A te non deve interessare. Devi solo puntare ad avere più euro o dollari alla fine della puntata che fai, che può essere di tre o cinque giorni. Invece se tu possiedi oro fisico è perché vuoi allocato il tuo risparmio in qualcosa di solido, concreto e senza rischio. Però è un ottica di medio e lungo termine non di breve.

A.S.: Anche per la funzione del mio lavoro, io lavoro sul lungo termine, sui 5 – 10 anni, quindi assolutamente a breve termine e scommettere su 2 o 3 giorni, quello non è il mio lavoro, non lo consiglio. È come andare a scommettere al casinò sul rosso o sul nero, quello non è solo speculare ma assolutamente stiamo parlando di un’altra cosa, non c’entra niente. Senti, altri vantaggi, altre cose importanti da comunicare?

G.A.: Grossi vantaggi dell’oro? Potremmo stare qua ad elencarli…

A.S.: No, le cose importanti ed essenziali da trasferire come informazione importante, a parte quelle che abbiamo detto.

G.A.: L’importante per il risparmiatore italiano è che capisca che l’oro è un asset class, quindi un bene che dev’essere presente in tutti i portafogli. Essere presenti e bilanciati in funzione logicamente delle proprie aspettative, dal punto di vista di qualità di vita e tipologia di vita e anche ciclo di vita. Questo è fondamentale ma soprattutto, in un’epoca dove c’è veramente il rischio sistemico in aumento giorno dopo giorno, pensiamo solo al tema del Covid-19, cosa sta creando nel tessuto sociale, politico ed economico. Quindi oggi come oggi stiamo vedendo solo l’inizio. Il disagio sociale e politico che stiamo vivendo si trasformerà e potrà avere una coda economica veramente importante nei prossimi mesi, che potrà creare purtroppo delle perdite a livello finanziario, se molte persone non utilizzano una strategia intelligente. Quindi l’oro da questo punto di vista può essere veramente l’asset del 2020 e anche nei prossimi 3 – 5 anni. L’importante è averlo fisico, in monete, lingotti e l’importante, qualora si operi, è utilizzare strutture autorizzate Banca d’Italia, che comunque riescano a garantire una massima trasparenza, liquidità, serietà, professionalità nelle transazioni.

A.S.: Perfetto. Senti Giacomo, ci avviamo alla fine. Se non ci sono altre cose importanti, io ti inviterei a dare un po’ i riferimenti tuoi e della società dove eventualmente i clienti, le persone, i risparmiatori magari ti possono rintracciare per chiedere informazioni, per capire ancora meglio. Potremmo, come hai detto tu, stare qua anche un’altra ora e mezza. Ah, una cosa importante ti volevo dire: Non avete pensato a fare una cosa tipo “ho 10.000 dollari in oro e magari ho una specie di bancomat per poterli spendere, se li voglio spendere così.” Non avete mai pensato a una cosa del genere?

G.A.: La nostra piattaforma compri lingotto che stiamo sviluppando, in ottica di open banking permetterà di avere la stessa funzionalità che hai appena descritto in maniera immediata sulla carta di credito e di debito che utilizzerai. Una volta che tu hai la tua carta di debito, noi riusciamo ad agganciare la nostra piattaforma alla tua carta e quindi darti massima liquidità partendo dall’oro, questo sì.

A.S.: Bello, molto interessante. Io so che se voglio, posso andare anche a spendere 10, 50, 100 euro e me li detraggono automaticamente dall’oro che ho presso di voi. La state realizzando? Quando uscirà questa cosa?

G.A.: Alla fine del primo semestre 2020.

A.S.: Perfetto, complimenti, è una bella idea e bella realizzazione. Ti dicevo, se vuoi lasciare un po’ a tutti quanti i tuoi dati.

G.A.: Noi siamo in Piazza degli Affari a Milano. La nostra società è proprio di fronte al palazzo della Borsa, l’indirizzo è Via della Posta 8. Tutte le informazioni è possibile vederle sul sito www.confinvest.it dove ci sono tutti i moduli di contatto, i numeri di telefono, le email per qualsiasi persona che vuole delle informazioni. Il tipo di supporto che diamo è gratuito dal punto di vista di valutazioni e consulenza. Operiamo su tutta Italia, consegnando anche con corrieri assicurati sul territorio italiano. Offriamo massima liquidità ogni giorno, in acquisto e in vendita per monete e lingotti dando quotazioni giornaliere per tutto il mercato italiano.

A.S.: Perfetto. Tu sei rintracciabile su LinkedIn e penso anche su altri social, se ti volessero contattare per qualsiasi cosa.

G.A.: Sì, sono reperibile su LinkedIn e comunque, nel momento in cui scrivete in azienda, sicuramente tutta la struttura saprà dare il supporto necessario.

A.S.: Giacomo, ti ringrazio moltissimo per aver partecipato. Grazie delle informazioni che abbiamo dato, più importante puntuali ai vari ascoltatori. Se ci saranno richieste di varie puntualizzazioni, magari ti richiamerò per avere un altro tuo intervento in trasmissione nel podcast.

G.A.: Ti ringrazio, Alfonso. Per qualsiasi cosa, tenete presente Confinvest, non ci sarà nessun problema a dare il massimo supporto a voi e ai vostri telespettatori.

A.S.: Alla prossima.

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Alfonso Selva 

Consulente Finanziario

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